BORGO MANTOVANO Carabinieri della locale Stazione, unitamente ai colleghi della Stazione di Pegognaga e dell’Aliquota Radiomobile di Gonzaga, ieri sera hanno tratto in arresto, nella flagranza dei reati di violenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale aggravati dall’uso di sostanze alcoliche, due uomini – di professione autisti – residenti a Mirandola. Entrambi, intorno alle ore 17.00 di ieri, a bordo di un’utilitaria e di rientro da un pranzo con amici, hanno cercato di eludere i controlli dei Carabinieri nella località Villa Poma di Borgo Mantovano ma sono stati fermati poco dopo. Il conducente e proprietario del mezzo, un 44-enne di Mirandola, in evidente stato di ebbrezza, a seguito di accertamento con dispositivo etilometro ha evidenziato un tasso alcolemico di 2.5 g/l. A questo punto, mentre si attivavano le procedure di ritiro della patente e sequestro del mezzo, i due hanno iniziato ad inveire e minacciare gli agenti accertatori. Uno di loro, il 52-enne con precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti ma anch’egli in evidente stato di alterazione psicofisica, ha spinto uno dei carabinieri procurandogli la frattura di un dito e, poco dopo, al fine di evitare l’arresto, ha sferrato un morso all’avambraccio sinistro di un altro carabiniere. Con grande fatica i due sono stati condotti dalle tre pattuglie di carabinieri operanti presso la caserma di Borgo Mantovano e dichiarati in stato di arresto per violenza, minaccia, lesioni a P.U. I sanitari del presidio ospedaliero di Pieve di Coriano hanno diagnosticato ai due carabinieri feriti rispettivamente una frattura del 3° dito della mano sinistra, con prognosi di gg. 21 s.c., ed una lesione all’avambraccio sinistro, con prognosi di gg. 8.
Dei fatti è stata informata tempestivamente il PM di turno della Procura della Repubblica di Mantova, dott.sa C. Sabatelli, la quale ha disposto che i due arrestati venissero condotti questa mattina innanzi al Giudice del Tribunale di Mantova per la convalida dell’arresto ed il successivo giudizio per direttissima. All’esito dell’udienza i due arrestati sono stati condannati a mesi tre e quattro di reclusione ma la pena è stata sospesa e quindi rimessi in libertà.