Il primario del Poma De Donno sbotta: “Ci hanno chiuso in cantina”

MANTOVA – Mantova In una lunga diretta web nella trasmissione NY canta, il dottor  Giuseppe De Donno ha appreso live della decisione da parte delle istituzioni di scegliere la Toscana come studio per la plasmaterapia.
“Magari non me ne sono accorto – ironizza stizzito il medico del Poma -, ma la Toscana è stata più colpita dal virus che la Lombardia. Ma questa scelta è in linea con quella precedente di Aifa di affidare a Napoli, dove non c’era un paziente Covid, la sperimentazione di un altro farmaco. Queste cose dovranno poi spiegarle ai cittadini per capire cosa sia successo. Io mi sono stancato di stare zitto, non ho nulla da perdere, e voglio dire le cose così come stanno. A me non interessa avere la riconoscenza, a me interessa salvare vite. Io vado in tv solo per portare avanti il discorso del plasma. Hanno cercato in tutti i modi di chiuderci in cantina: alcuni infettivologi, in piena guerra mondiale, chiedono regole non valide per altri trattamenti. Nessun intervento della politica, nessuno e balle a non finire soprattutto in televisione senza che nessuno intervenisse. Il plasma non è sicuro e addirittura Avis nazionale rincara la dose scegliendo un’altra strada. Grazie ad Avis provinciale, invece, abbiamo potuto continuare la nostra sperimentazione. Ho sentito dire che plasma costa tanto, che il plasma contamina e altre fandonie di questo genere. Ci ho voluto mettere la faccia affinché si parlasse finalmente di plasma e così è successo: a volte sono stato trattato male, ma sono finito a Porta a Porta dove l’incontro critico con Ippolito costringe il conduttore a sbattermi fuori dalla trasmissione. Mi hanno definito demente, mi hanno paragonato a Di Bella, ho ricevuto critiche feroci dai colleghi e ringrazio i mantovani (non tutti), che mi sostengono. Vado avanti, aspetto i risultati e intanto mi fa piacere che anche l’Emilia Romagna abbia fatto marcia indietro e deciso di seguire la nostra cura. Il loro esperto virologo, tale Viale, mi ha aspramente criticato senza nemmeno interpellarmi, ora Bonaccini è tornato sui suoi passi. Aspettiamo il Lazio, ora. Il Veneto dell’illuminato governatore Zaia ci segue, abbiamo ricevuto richieste di plasma dall’Italia e dall’estero: abbiamo inviato sacche ad Ischia, a Sankt Moritz e a Milano. Siamo tempestati di chiamate e siamo felici di poter salvare vite”.