MANTOVA Il Comune di Mantova ha detto “no” al progetto di bonifica di cui al documento progetto di bonifica e adeguamento alle prescrizioni imposte dall’Arpa con riferimento alle “aree contaminate di ridotte dimensioni” del “Carlo Poma, trasmesso dalla società Sei Srl incaricata per rimettere in sicurezza una parte dell’ospedale.
Nel dettaglio, oggetto in esame è la dismissione, con misure di messa in sicurezza permanente, di tre serbatoi interrati, di capacità di 80 metri cubi ciascuno, per lo stoccaggio di olio combustibile. Tali contenitori sono interrati presso l’area della centrale termica di cogenerazione del “Poma” in strada Lago Paiolo 10, circa i quali la stessa Arpa nel marzo scorso aveva evidenziato la non conformità dei limiti previsti dalle normative vigenti per la destinazione d’uso a verde dell’area, e per i parametri di benzoperilene e idrocarburi pesanti nel suolo superficiale.
La società Sei che gestisce la centrale termica e ha gestito il procedimento di dismissione dei tre serbatoi con messa in sicurezza permanente degli stessi, ha comunicato l’intenzione di procedere applicando la procedura semplificata di gestione delle bonifiche, ritenendo che la contaminazione possa essere ricondotta a eventi accidentali che interessano un’area circoscritta e di ridotte dimensioni.
Una motivazione che non è parsa convincente tuttavia all’amministrazione comunale, la quale ha ritenuto necessario procedere mediante conferenza di servizi, al fine di acquisire pareri, intese, concerti, nullaosta o assensi dalle diverse amministrazioni pubbliche coinvolte nel procedimento. Tantopiù che la stessa Arpa ha evidenziato come nel progetto di bonifica presentato non viene definito il criterio in base al quale è stato dimensionato l’intervento di rimozione del terreno non conforme, né un monitoraggio delle acque sotterranee. Da qui la mancata approvazione del progetto di bonifica della Sei e la richiesta alla stessa società di un nuovo progetto.