Buoni fruttiferi, vittoria per i risparmiatori

MANTOVA Importanti novità circa la spinosa vicenda che attiene i rendimenti dei buoni fruttiferi postali a scadenza trentennale e già trattata a più riprese dalla Voce. Gli ultimi sviluppi in materia riguardano la decisione con cui l’Arbitro bancario e finanziario di Milano, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Benedetta Pallavicini e Silvia Guerra per conto di un risparmiatore, ha disposto alcuni giorni fa che l’intermediario applichi le condizioni riportate sul retro del titolo da 5 milioni di lire sottoscritto, per il periodo compreso dal 21° al 30° anno nei limiti della somma quantificata da parte ricorrente in 27.207, 78 euro secondo il principio della domanda. In sostanza il Collegio di Milano ha statuito che Poste Italiane debba riconoscere al risparmiatore, per l’ultimo decennio di fruttuosità, il rendimento promesso come riportato sul retro del titolo anzichè quello applicato dall’intermediario sulla base del Decreto Ministeriale del 13 giugno 1986, che aveva sostanzialmente falcidiato i tassi d’interesse. Il Collegio infatti, nonostante una differente recente pronuncia della Cassazione, ha ritenuto che nonostante l’intervenuto decreto l’intermediario non abbia diligentemente incorporato nel testo cartolare le complete determinazioni ministeriali relative al rendimento del titolo, mancando per l’appunto la parte relativa al periodo dal 21° al 30° anno, e che tale comportamento abbia creato un falso affidamento nel ricorrente sottoscrittore del titolo. Tale sentenza attiene ai buoni postali della serie Q/P emessi successivamente al decreto in questione. Decisione di assoluto rilievo per numerosi risparmiatori i quali, più di trent’anni fa, avevano acquistato tali prodotti finanziari, ma si erano visti al momento della liquidazione decurtare unilateralmente i rendimenti. Un contenzioso che coinvolge numerosi mantovani. Al 31 dicembre 2014 infatti erano più di 8mila i risparmiatori di virgiliani che avevano scelto i buoni fruttiferi postali, prodotti di investimento emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e collocati in esclusiva dal 1924 in tutti gli uffici postali.