MANTOVA Dietro la criptica dicitura di “diniego stralcio parziale art. 1, commi 227-229 legge 197/2022”, che verrà votato in consiglio il 25 gennaio, si cela la contrarietà della giunta comunale a dare compimento alla possibilità offerta dal governo di azzerare le quote di sanzioni e interessi per le multe sotto i 1.000 euro elevate dal 2011 al 2015. Una concessione a discrezionalità degli enti creditori, che sul totale di 6,2 milioni pretesi dal Comune di Mantova, comporterebbe un ammanco di circa un milione e mezzo.
«È chiaramente una richiesta che noi non possiamo recepire – dichiara il vicesindaco e assessore al bilancio Giovanni Buvoli –. Parliamo di soldi che il governo non rifonderebbe in alcun modo all’ente locale. Per questo porteremo la questione in consiglio, ferma però la nostra contrarietà. Non aderiremo a questa scontistica che verrebbe a pesare direttamente sul cittadino mantovano».
Ma Mantova non è isolata in questa decisione. Come dichiara lo stesso Buvoli, già altri capoluoghi, da Milano a Verona, Cremona Modena, Reggio e altri, hanno detto no a togliere interessi e more da sanzioni (per il 90% multe stradali, e solo 140mila euro da Imu e Ici non versate) «che comunque rientrano nel pacchetto dei crediti di dubbia esigibilità. Dunque, non solo difficilmente recupereremo quei 6 milioni, ma già in parpenza non vogliamo perdere le quote sanzionatorie», conclude.