MANTOVA Il prossimo 16 settembre il colonnello Fabio Federici, Medaglia d’Argento al Valore Civile, lascerà la direzione del Comando Provinciale dell’Arma in quanto destinato ad un altro prestigioso incarico nell’ambito dello Stato Maggiore dei carabinieri di Bologna. Ieri mattina, proprio nel giorno del suo 30esimo anno di servizio istituzionale, l’ufficiale, durante un incontro di commiato nella caserma di via Chiassi con gli organi d’informazione locale, ha colto l’occasione per tracciare un breve consuntivo di fine mandato iniziato nel capoluogo virgiliano l’11 gennaio 2015. I primi ringraziamenti sono stati rivolti ai rappresentanti istituzionali, in particolare al prefetto Carolina Bellantoni e al Procuratore Capo della Repubblica Manuela Fasolato, alle altre forze dell’ordine, ai sindaci a cui ha scritto personalmente una lettera di saluti, alle associazioni di categoria, ai rappresentanti dei mass media, al personale dei carabinieri di tutte le articolazioni, oltre ad un affettuoso ricordo a Piero Gualtierotti, il compianto presidente dell’Accademia Virgiliana. Altro sentito ringraziamento a tutta la comunità mantovana: «In questi quasi quattro anni di mia permanenza a Mantova – ha commentato Federici – mi sono sentito a casa e in questo ambiente di proficua collaborazione sono stati tantissimi i successi operativi conseguiti». Nel corso dell’incontro, il Colonnello Federici ha rimarcato che: «Il sogno dell’Arma è quello di registrare zero crimini e si lavora per abbassare ogni anno i numeri di tutti i reati, perché la sicurezza è un bene da tutelare e per raggiungere questo obiettivo è necessaria la collaborazione di tutti i cittadini e, in tal senso, abbiamo portato iniziative finalizzate ad imprimere impulso al rapporto di prossimità con la comunità attraverso il noto servizio “ascolto/ascoltiamoci”, che in questi anni ha visto i comandanti di stazione incontrare circa 15mila cittadini, e il progetto che ha portato la Carta Costituzionale nelle scuole, spiegata a circa 4mila studenti, per il tramite del nostro lavoro giornaliero». Dal punto di vista operativo ha sottolineato che «in merito allo sfruttamento degli immigrati clandestini in questa provincia, nel “Distretto della calza” è presente un fenomeno tipicizzato quale quello dei laboratori legali o illegali che sfruttano manovalanza clandestina di etnia cinese nonché favoriscono il fenomeno del caporalato. In tale quadro, è stata costituita una specifica task force provinciale, “fiore all’occhiello” riconosciuto anche in ambito nazionale, che, in virtù dei risultati eccezionali conseguiti, è stata additata dal Ministero dell’Interno come iniziativa virtuosa nel contrasto al fenomeno del caporalato. Proseguendo, l’Ufficiale ha rammentato: «L’importanza dell’azione di contrasto contro l’ndrangheta, che grazie all’indagine “Pesci”, svolta sotto la guida dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, ha inflitto un colpo mortale a quella associazione autoctona di stampo ‘ndranghetistico capeggiata dal boss Nicolino Grande Aracri. In questi anni inoltre in città e provincia, vi è stata una lunga scia di eventi sanguinari, ma grazie alla capacità professionali degli organi investigativi si è riusciti ad assicurare alla giustizia gli autori, non lasciando quindi nessun caso irrisolto». Augurando al suo successore di proseguire su questa strada di efficace intervento, in conclusione, il Colonnello Federici, ha voluto apertamente “ringraziare tutti gli uomini e le donne del Comando Provinciale di Mantova per il lavoro, spesso oscuro che 365 giorni all’anno svolgono in favore della comunità nonché abbracciare virtualmente tutti i cittadini del mantovano con l’augurio che l’Arma con la propria opera possa migliorare sempre più la loro qualità del vivere.