MANTOVA Se il provvedimento della Commissione europea dovesse acquisire efficacia giuridica, come già avvenuto per la messa al bando entro il 2035 delle autovetture con motore endotermico e per la riqualificazione delle case con l’abbattimento delle classi energetiche entro il 2033, anche i campi sintetici da calcio avrebbero vita breve. Entro il 2030 i sintetici, tanto amati dalle società sportive amatoriali, potrebbero dover essere smantellati.
La motivazione che spinge l’Europa in questa direzione “green”? Stando alle informazioni di agenzia, starebbe nella presenza di sostanze come polietilene e polipropilene all’interno dei filamenti di erba sintetica. Un mix che renderebbe il prato più resistente ma anche più nocivo per la salute, dato il rilascio nell’aria di un quantitativo pericoloso di microplastiche.
«Siamo alle solite “ecoansie” europee: questa Europa, con la sua dittatura green spesso non accompagnata da evidenze scientifiche, è sempre più pericolosa per i bilanci comunali. Sarebbe una beffa per il Comune di Mantova che negli anni ha investito non poche risorse per realizzare campi sintetici da concedere alle società sportive locali. Pensiamo solo all’impianto sportivo del Migliaretto, gestito da San Pio X e S. Egidio, un fiore all’occhiello con due campi in erba sintetica inaugurati nel giugno 2022 e costati all’ente 1,25 milioni. Soldi che in cassa non c’erano tanto che Palazzi ha dovuto accendere un mutuo per racimolare la somma mancante – commenta il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri –. Ma anche in piazza Virgiliana c’è un campetto all’avanguardia in sintetico realizzato dal Comune su sollecitazione dei ragazzi del quartiere. In questo caso l’investimento è stato di 95mila euro».
Meno preoccupato è il sindaco Mattia Palazzi: «Non mi risulta che una norma che li vieti. Vedremo cosa produrrà la commissione europea, se e quando lo farà». E se mai lo farà, al netto di un possibile terzo mandato, ci penserà il suo successore.