Caro-bollette: via alla fase due degli aiuti per le famiglie in crisi

MANTOVA  Un annuncio di poche righe affidate ai social network è la risposta che il sindaco Mattia Palazzi ha dato alle rappresentanze dell’opposizione in merito alla necessità di sostenere i cittadini con maggiori difficoltà nel pagamento delle super-bollette (specie quelle di gas e teleriscaldamento). Un annuncio atteso, invero, dato che lo stesso sindaco, rispondendo ai consiglieri Pier Luigi Baschieri (Forza Italia) e Stefano Rossi (Mantova ideale), già in aula aveva anticipato la volontà di reperire risorse utili a replicare una manovra di welfare già attuata all’inizio dell’anno. I tempi sono maturi e le risorse finanziarie sono state trovte nelle pieghe del bilancio. Si tratta di una boccata d’ossigeno che potrebbe produrre stanziamenti oscillanti fra i 250 e i 400 euro ai singoli nuclei familiari che vorranno accedere al bando. Più o meno lo stesso plafond che in precedenza aveva dato soccorso a 900 famiglie in difficoltà con i pagamenti delle super-bollette emesse in conseguenza dei pesantissimi rincari dei costi del gas e del riscaldamento derivato dal turbogas Enipower, nel quale la Tea ha una partecipazione del 10% circa. Come anticipato da Palazzi nel post sulla propria pagina social, il bando comunale partirà all’inizio di settembre e destinerà altri 300mila euro per aiutare le famiglie mantovane e soprattutto (corsia preferenziale) gli anziani soli con la pensione minima. Circa le modalità di partecipazione al bando, sarà data ampia comunicazione per consentire a tutti coloro che ne avranno diritto di verificare i requisiti al fine di inoltrare le domande. «Stiamo mettendo a punto il secondo bando comunale di quest’anno per sostenere chi è in difficoltà con i rincari nazionali delle bollette di luce, gas e teleriscaldamento – scrive Palazzi confermando quanto già anticipato in aula consiliare in risposta all’atto delle minoranze –. Nel primo bando di gennaio abbiamo erogato dai 250 ai 400 euro ad oltre novecento famiglie mantovane». Si ipotizza pertanto che le stesse cifre verranno destinate ai soggetti fragili anche con questa seconda fase.