Celebrazioni per il centenario di Franco Basaglia

MANTOVA L’11 marzo 1924 nacque Franco Basaglia, il grande innovatore che rivoluzionò per sempre la psichiatria, e non solo in Italia. L’associazione Oltre la Siepe, Rete 180 e alcuni operatori del Servizio Psichiatrico Mantovano, intendono celebrarlo con una serie di iniziative che avranno luogo durante tutto l’anno sotto il titolo di “Basaglia100”.
Lo scopo di questi eventi è di sensibilizzare la collettività verso un problema che coinvolge tutti perché la salute mentale è un bene che non è garantito per sempre e l’aumento vertiginoso del disagio giovanile lo dimostra. Quando poi si entra nel tunnel della malattia psichiatrica diventa difficile uscirne. Al di là dei medici e dei farmaci, serve una comunità inclusiva, non giudicante, che sappia accogliere anche la sua parte più fragile, una comunità che sa prendersi cura e che in questo modo cura anche se stessa.
Il prossimo 11 marzo, presso il Cinema del Carbone (via Oberdan, 11, ore 17.30) ci sarà l’inaugurazione di una mostra di disegni di Francesco Testi, giovane artista mantovano. La mostra ha per titolo “L’attesa”, perché si tratta di lavori eseguiti durante i giorni del ricovero in psichiatria aspettando di uscire dall’ospedale. È diventata una forma di terapia: giornate passate a tracciare con mano sicura bei disegni dal carattere fortemente simbolico: labirinti, catene e lacci, ruote e rotelle (ingranaggi che potrebbero schiacciarlo?), visi a personificare le voci che gli parlano.
L’uso del bianco e nero è un’esigenza dettata dalla scarsità di mezzi a disposizione in ospedale, ma diventa una precisa scelta stilistica quando gli porteranno dei colori.
Alle ore 18 ci sarà la proiezione del docufilm Rai che racconta gli inizi di Rete 180, “la voce di chi sente le voci”. La radio è nata nel 2003 dalla felice intuizione del dott. Giovanni Rossi e di Luciano Mantovani, e ha come conduttori persone con problemi psichici. Il cantautore Roberto Vecchioni introduce e conclude il documentario, che vede la regia di Vincenzo Saccone. La radio era stata un’esperienza importante per aiutare chi viveva il disagio delle allucinazioni uditive, un momento di cura che univa il divertimento finalizzandolo a qualcosa di utile.
Unica nel suo genere, la radio è stata poi imitata in altre città. Oggi, dopo un periodo di chiusura, con lo stesso entusiasmo di allora, si sono riaperti i microfoni.
Il pomeriggio si concluderà con un rinfresco per i presenti.
Maria Luisa Manani