MANTOVA “Cerco una babysitter a Mantova, se sei interessata ad avere maggiori informazioni contattami pure su Whatsapp”, così F.M. giovane sulla trentina ha scritto nel gruppo Facebook “sei di Mantova se”. Diverse persone hanno risposto all’annuncio, per poi rendersi conto che si trattava di una serie di menzogne utilizzate per avvicinare ragazze, o semplicemente per cercare compagnia. Una di loro scrive sui suoi canali social: “Dietro questo profilo si nasconde un pazzo. Vi fa credere che ha una figlia di 14 anni e che il colloquio si terrà al parco Belfiore”. All’incontro la persona che si è presentata non corrispondeva a quella del profilo Facebook e anche la sua storia è risultata poco credibile. “Lì c’era un altro uomo – prosegue la malcapitata nel suo racconto – ha iniziato a dire che sua figlia sarebbe arrivata, ma che io sarei dovuta rimanere lì, così capita la situazione me ne sono andata”. L’episodio pare essere già capitato anche ad altre ragazze mantovane che hanno voluto commentare il racconto dicendo che, anche nei loro casi, il modus operandi utilizzato dal soggetto in questione è stato sempre lo stesso e che bisogna pertanto non assecondarlo. Questo soggetto, dopo i recenti episodi, pare comunque sia stato segnalato alle forze dell’ordine, che probabilmente staranno conducendo indagini in merito. (d.a.)