Coldiretti Mantova ha celebrato a Grazie la sua Festa del Ringraziamento

GRAZIE «Grazie per il cibo, il lavoro e il sacrificio che avete nel sangue». Sono le parole del prefetto di Mantova Carolina Bellantoni ad esprimere il senso della 69ª Festa del Ringraziamento di Coldiretti Mantova, che si è svolta questa mattina al Santuario della Beata Vergine delle Grazie, alla presenza del presidente Paolo Carra, del direttore Erminia Comencini e di moltissimi agricoltori, delegati e pensionati che non hanno voluto mancare l’appuntamento simbolo per l’organizzazione agricola nonostante il maltempo.
Il lavoro, le sfide della produttività, della qualità e del rispetto dell’ambiente sono i temi sui quali si è soffermato mons. Marco Busca, vescovo di Mantova, nella sua omelia: «Per tanti popoli il pane non è solo un cibo come tanti altri, ma elemento fondamentale, che spesso è base per una buona vita – ha ricordato il presule virgiliano – Quando manca, invece, è la vita stessa a essere a repentaglio e ci si trova esposti a un’insicurezza che alimenta tensioni sociali e conflitti laceranti». Se il bilancio dell’annata agraria appena conclusa – sintetizzata dal presidente Paolo Carra – trova soddisfazioni nell’andamento economico per le produzioni di latte e di suini, per altri segmenti produttivi lo scenario è decisamente più desolante: l’ortofrutta è stata penalizzata dalla presenza della cimice asiatica e le campagne cerealicole sono state colpite dal maltempo e sono gravate da prezzi di mercato troppo bassi per essere adeguatamente remunerative. Le sfide per il futuro sono state sintetizzate dal presidente Carra alle autorità presenti. Fra gli altri, i sindaci di Curtatone, Carlo Bottani e di Gonzaga, Elisabetta Galeotti,il deputato Anna Lisa Baroni componente della Commissione Agricoltura alla Camera, il comandante provinciale dei Carabinieri Antonino Minutoli, e le Forze dell’ordine, che hanno assicurato ancora una volta il proprio impegno per la massima tutela del Made in Italy, della sicurezza sui luoghi di lavoro, contro il caporalato e la concorrenza sleale».