Coltellate al nipote, 52enne dal gup

Mantova Al culmine di un litigio aveva dapprima inseguito per strada e quindi ripetutamente attinto con un coltello il nipote. In manette, circa l’ipotesi di tentato omicidio, era quindi finito, lo scorso primo dicembre, un 52enne bracciante agricolo marocchino residente, così come la vittima con la quale conviveva, a Rivarolo Mantovano.
Un episodio violento consumatosi alla presenza di diversi testimoni che, nella circostanza, avevano riferito di aver visto, attorno alle 8,30 in via Avigni, in pieno centro paese, i due stranieri discutere animatamente per poi, il più giovane darsi alla fuga in direzione di via Marconi rincorso e qualche metro dopo raggiunto dal coinquilino armato di lama. Nella concitazione del momento l’aggredito, nel tentativo disperato di parare i colpi inferti alla rinfusa dal parente, aveva riportato diverse ferite da taglio alle mani.
Riuscito a stretto giro a divincolarsi dalla morsa dello zio aveva trovato riparo all’interno di un edificio poco distante in via di ristrutturazione. I lavoratori del cantiere, alla vista dell’uomo sanguinante, avevano provveduto seduta stante ad allertare i soccorsi sanitari e i carabinieri.
All’arrivo dei militari l’aggressore, rimasto in stato confusionale nelle vicinanze della scena criminis, era quindi stato immediatamente bloccato e ammanettato. Per il nipote invece – anch’egli lavoratore stagionale nei campi e di una ventina di anni più giovane del parente – era stato invece necessario il ricovero d’urgenza all’ospedale di Cremona. Fortunatamente le ferite riportate nella colluttazione all’arma bianca non avevano interessato parti vitali. Alla base della vicenda, come poi appurato in fase di indagini, un difficile rapporto di convivenza tra i due, da poco tempo entrambi stabilizzatisi a Rivarolo. Ieri mattina, innanzi al gup Antonio Serra Cassano, la prima udienza preliminare del processo con rito abbreviato a lui instaurato; seduta però aggiornata al prossimo 12 aprile stante l’assenza di un interprete.