Ferrovie, la Caporetto della tratta Mantova-Milano

MANTOVA È un bollettino di guerra il resoconto della tratta ferroviaria Mantova-Milano nel mese di luglio stilata da Andrea Bertolini e Massimiliano Monteverdi per Utp, con Matteo Casoni del comitato inOrario di Cremona. Le elevate temperature che hanno interessato la Lombardia nel periodo dal 24 al 28 giugno 2019 hanno causato problemi al materiale rotabile, soprattuto a quello più vetusto. Sono stati rilevati 630 viaggi. Le soppressioni, escluse le 17 per sciopero, sono state 24 (di cui 4 totali e 3 parziali).
Nota dolente la puntualità. La percentuale di puntualità, riferita a tutta la giornata, è stata dell’80%, che scende al 79% considerando i soli treni più utilizzati dai pendolari (i treni 2646, 2648, 2650, 2659, 2661, 2663). Se poi si osservano le sole corse effettuate nei giorni feriali, la percentuale scende al 76% sia per l’intero arco giornaliero, che per quello della fascia pendolari.
Guardando i numeri, 77 ore e 41 minuti è il totale dei ritardi totali del mese di luglio, di cui 21 ore e 32 minuti per la fascia pendolare, con una media di 4 ore e 24 minuti al giorno.

La media dei treni giunti in orario nel corso della mattina, primo pomeriggio (dal 2646 al 2656), va attorno all’85%, mentre crolla a poco più del 60% nella restante parte della giornata.
«In conclusione – recita la nota Utp –, non possiamo che descrivere in modo deludente questo mese, dove ancora si registrano le soppressioni “programmate” per cercare di regolarizzare la circolazione, con la sola introduzione di 2 corse, passando quindi a 21 corse locali effettuate (Cremona-Codogno e Cremona-Mantova) delle 42 previste, contro le 19 effettuate dal 9 dicembre a fine giugno. Non vogliamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se tutte le corse fossero state effettuate».
Dal canto suo il consigliere regionale  Andrea Fiasconaro (M5S) commenta: «I dati confermano il fallimento nella gestione del servizio da parte della Regione. Invece che ragionare di massimi sistemi, dovrebbe lavorare incessantemente per garantire un servizio dignitoso».