Foreign fighter pentito verso il processo

MANTOVA Chiederà il processo con rito abbreviato per potere usufruire dello sconto di un terzo della pena finale Samir Bougana, il 25enne marocchino di nazionalità italiana foreign fighter dell’Isis. Il giovane, che fino al 2012 ha vissuto nel Mantovano, a Canneto sull’Oglio, sarà il primo  foreign fighter a finire davanti ai giudici, ed è anche il primo pentito tra i miliziani stranieri che avevano abbracciato la causa del terrorismo islamico. Nato a Gavardo, in provincia di Brescia, attualmente in carcere a Sassari, tornerà proprio a Brescia quando sarà processato, visto che nei giorni scorsi la procura del capoluogo lombardo ha chiuso le indagini nei suoi confronti chiedendo il rinvio a giudizio. Bougana era stato arrestato nell’agosto 2018 dalla Yat, l’unità antiterrorismo curda, mentre dalla Siria si stava muovendo verso la Turchia. Il 25enne stava cercando di rientrare in Italia dopo avere combattuto per Al Qaeda prima e l’Is (Isalmic State,  ndr). La sua cattura era maturata nell’ambito di un’indagine avviata dalla procura di Brescia nel 2015 sulla base d’informazioni raccolte dalla Digos di Mantova e quindi portata avanti in collaborazione con l’Fbi che aveva permesso il rimpatrio di Bougana, rinchiuso nel carcere di sassari dall,o scorso giugno. Uno sforzo dell’intelligence per assicurarlo alla giustizia del nostro Paese motivato anche dal ruolo del 25enne cittadino italiano: ha fatto parte di brigate composte da foreign fighter provenienti da Russia e Paesi europei nelle città siriane di Raqqa e Deir Ezzor, cadute nell’offensiva che ha portato alla fine del sedicente Stato Islamico. Bougana è accusato, da come recita l’avviso dio conclusione delle indagini, di partecipazione ad associazioni con finalità di terrorismo “per aver partecipato all’organizzazione denominata Is allo scopo di commettere atti in territorio siriano e in Europa”.