Gian Benedetto Castiglione da un quarto di milione: Ecco “Il viaggio di Giacobbe”

MANTOVA Un dipinto di un certo interesse mantovano andrà all’asta a New York alla Christie’s il prossimo 25 gennaio, parte di un’ampia e ricca collezione appartenuta a J.E. Safra. Al lotto 27 compare una tela di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto, artista genovese che fu alla corte di Mantova e che è sepolto nella nostra cattedrale. L’opera rappresenta Il viaggio di Giacobbe ed è stimata tra i 250.000 e i 350.000 dollari. L’opera, pubblicata e passata già all’asta, riporta la firma «G. […]. C. / F.» e l’iscrizione «Genesi» e misura 144.8 × 209 cm. Il bel dipinto si riferisce al brano del Genesi (31,17-18) che descrive il momento in cui Giacobbe fece salire sui cammelli i suoi figli e le sue mogli, e condusse davanti a sé tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva accumulato in Paddan Aram, per andare da suo padre Isacco nel paese di Canaan. È interessante notare che i viaggi intrapresi dai patriarchi dell’Antico Testamento erano uno dei temi preferiti dell’artista, e in particolare la figura di Giacobbe. Anche per questo, nonostante la sua tecnica pittorica e le sue capacità, veniva denigrato dai suoi rivali, proprio per un’eccessiva ripetizione di composizioni, e in un’occasione, a seguito di un simile insulto da parte di un collega pittore, reagì violentemente e fu costretto a fuggire da Roma. Il dipinto posto all’incanto, impreziosito da una ricca tavolozza che spicca, in particolare nei manti delle figure e nel paesaggio montuoso realizzato con un intenso blu, sembra risalire alla maturità di Castiglione, quando l’artista adottò uno stile proto-barocco fiammeggiante e vigoroso, probabilmente intorno al 1650. Castiglione oltre che a Mantova (dove fu nella maturità della sua vita) fu attivo ovviamente nella nativa Genova, nonché a Roma e Napoli. Fu tra i pittori più importanti della sua epoca e il suo stile, radicato nel manierismo toscano, assorbì anche il modo fluido di Peter Paul Rubens e Anthony van Dyck, mentre l’approccio più poetico al paesaggio si basa sull’esempio di Nicolas Poussin, che conobbe a Roma all’inizio degli anni Trenta del Seicento. I dipinti di Castiglione raffigurano principalmente soggetti religiosi, ma, come nella presente tela, sono spesso più notevoli per il loro trattamento superbo di animali e dettagli di nature morte, spesso resi in ambienti rurali.