La nuova piazza Cavallotti pronta per il Festivaletteratura

MANOTOA Il progetto c’è ed entro una decina di giorni sarà pronto anche il cronoprogramma. Dopodiché verrà concordato con Tea il rifacimento complessivo dei sottoservizi, e finalmente partiranno i lavori per la riqualificazione di piazza Cavallotti e del primo tratto di accesso a corso Umberto I. Un intervento che segue di cinque anni il maxi-cantiere di corso Vittorio Emanuele II e che si è voluto intenzionalmente posticipare per non gravare troppo sullo snodo di Pradella, già ampiamente sacrificata nei due anni di restyling terminati il 4 aprile del 2019.
Anche questo cantiere non sarà molto breve: sulla carta si parla di lavori per circa 8 o 10 mesi, anche se appunto le tempistiche verranno stabilite a breve. Per certo, come assicura il sindaco Mattia Palazzi, non verrà mai bloccato il traffico per tutta la durata dei lavori, e tutta la sezione progettuale che interesserà l’imbocco di corso Umberto sarà ultimata in tempo per il Festivaletteratura, ossia entro la prima decade di settembre.
«I lavori partiranno per un tratto di corso Umberto, a fianco del sociale, se si riesce già a giugno e sarà finito quel pezzettino prima del Festivaletteeatura. La parte dei sottoservizi che andremo a rifare – puntualizza il primo cittadino – ovvero gas e acqua, hanno tubazioni vecchie di 50 anni; e questi interventi si faranno in luglio e agosto senza chiudere mai la viabilità. Nel complesso, gli interi lavori dureranno circa dagli 8 ai 10 mesi», aggiunge Palazzi.
Si tratta insomma di un investimento piuttosto importante per il centro storico, come ancora sottolinea il sindaco sui canali social. Un intervento da oltre un milione che riguarderà la pavimentazione, l’arredo, l’abbattimento delle barriere architettoniche, e che «renderà più bello e ordinato l’ingresso da corso Umberto, valorizzando il Teatro Sociale, e darà maggior sicurezza agli attraversamenti da Pradella al centro». E a scanso di polemiche, Palazzi mette le mani avanti: «La magnolia nel centro della piazza resterà dov’è», tranquillizzando così le varie voci che ne paventavano il sacrificio.