Le bandiere a mezz’asta e raduni Vespa in memoria del presidente scomparso

MANTOVA «A Pontedera fece un lavoro straordinario, resuscitò un marchio come la Vespa e pur essendo un gruppo piccolo rispetto ai giganti giapponesi, è riuscito a renderlo protagonista del mercato mondiale». Con queste parole Carlo De Benedetti ha sintetizzato le grandi vedute imprenditoriali di Roberto Colaninno nell’intervista pubblicata ieri dal Corriere della sera. Una delle tantissime testimonianze del mondo imprenditoriale e della finanza che hanno dominato i quotidiani di tutto il mondo alla notizia della scomparsa avvenuta l’altro ieri, a pochi giorni dal suo ottantesimo compleanno.
I funerali, che dovrebbero tenersi oggi in forma strettamente privata, non hanno comunque ammutolito l’eco vastissima del cordoglio per la morte dell’imprenditore mantovano che ha legato il proprio nome ad alcune fra le maggiori imprese economiche, finanziarie e industriali degli ultimi trent’anni, dalla conversione dell’Olivetti alla scalata Telecom, sino alla rinascita del gruppo Piaggio.
Nelle industrie del gruppo ieri sono state esposte le bandiere nazionali a mezz’asta, e a Pontedera, dove opera il nucleo più consistente della produzione motociclistica è stato improvvisato in memoria del patron del gruppo un raduno degli affezionati cultori della “Vespa”, l’iconica realizzazione che da mezzo secolo domina i mercati nazionali e internazionali dello scooter.
Sarebbe impossibile compilare la lista delle personalità che sono intervenute sui media per documentare l’avventura compiuta da Colaninno. In tutto il mondo la notizia della sua scomparsa è rimbalzata di media in media, dal cartaceo alle tv e ai canali web, dimostrando una volta di più l’attenzione riservata all’imprenditore virgiliano. Dal mondo dell’associazionismo ai sindacati e alle personalità politiche protagoniste delle più significative pagine della storia recente, il minimo comun denominatore si è rivelato il riconoscimento delle grandi intuizioni che hanno portato Colaninno a lanciare il vecchio spirito industriale verso il mondo della globalizzazione, accettando ogni sorta di sfida.
Dal mondo della telefonia a quello del volo o delle due ruote, dalla nautica al settore immobiliare, passando per la finanza, il dato consuntivo è sempre quello: con Colaninno si è perso un autentico protagonista, la cui grandezza e i cui talenti confliggono solo con la sua riservatezza. Ma anche questo è un pregio.