Le “Forme” leggere e folli dell’eclettico Lauro Melotti

MANTOVA “Così folle, così speciale”: si può ripercorrere la strofa di un brano attualmente in auge per riassumere ciò che si vede osservando “Forme”, la mostra dedicata alle creazioni di Lauro Melotti, in Spazio Arrivabene 2.
L’artista era conosciuto soprattutto per la lavorazione del cuoio, che si traduce nella realizzazione di originali borse e accessori.
Ma non manca una parte dedicata alla grafica, al design, all’arredo, che rispecchia in modo totale il suo mondo surreale, fatto di lampade che non producono luce, di ideazioni costruite con materiali la cui pesantezza svanisce alla luce di un risultato leggero come una piuma.

Ecco allora la panca Millennio, ricoperta di cuoio intagliato, il tavolo con le punte elicoidali, i paralume fatti utilizzando materiali di recupero, come le lamiere di alluminio prese dalle lastre di stampa nelle tipografie.
Che danno vita o opere rarefatte.
Che, appunto, non emanano luce. Bensì la diffondono. Lampade passive.
Poi ci sono i pannelli poeticamente composti da sottili tessere di metallo, che irradiano la luminosità, muovendosi in modo naturale al passaggio dell’aria: lettori di vento.
Un invito complessivo alla leggerezza, a un tocco di sogno e di follia, come evidenziato dai curatori della mostra Silvia Antonioli e Simone Spiritelli.
La genialità passa anche per le piccole cose, come il presepe laico, rappresentato da figurine inserite in un nido d’ape. Delizioso.
Mi ricorda il presepio di una persona cara, che ogni anno aggiungeva alla composizione un elemento differente, trovato in giro, facendo diventare la raffigurazione qualcosa di autenticamente inclusivo.
Pure senza sapere che lo fosse.
Poi certo: ci sono le borse e gli accessori in cuoio, senza tempo perché non legati alle tendenze e alle mode.
L’esposizione rimarrà aperta in Spazio Arrivabene 2 fino al 20 maggio, dal mercoledì al sabato, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
Ilaria Perfetti