Mantova «Sono contenta per il risultato ottenuto dalla Lega, sia a livello regionale che provinciale, a riprova che l’intenso lavoro prodotto in questi mesi sul territorio è stato riconosciuto». Scesa la tensione per l’interminabile attesa, può finalmente esultare Alessandra Cappellari, confermata consigliere in Regione. Le preferenze conquistate – quasi 4.600 – sanciscono in maniera inequivocabile la bontà di un lavoro certosino svolto su e giù per la provincia, riconosciuto in primis dagli stessi amministratori.
Un trait d’union tra Pirellone e Comuni che ha portato alla realizzazione di diversi progetti, soprattutto infrastrutturali. Sull’esito dei seggi assegnati la diretta interessata può finalmente abbandonare i riti scaramantici e sbilanciarsi, non prima di avere ringraziato chi si è speso con lei in campagna elettorale «davanti e dietro le quinte» e chi l’ha votata. «Ho sempre cercato di ascoltare tutti e sono orgogliosa che sia apprezzato il mio lavoro».
La Cappellari ha in più di un’occasione definito la Lega il “sindacato del territorio”, «in quanto ha sempre difeso gli interessi specifici di ogni singola zona». Il Carroccio in provincia di Mantova ha ottenuto il 13,63% dei consensi. E se si calcola che nel 2018 i consensi erano stati il 28,26%, il successo personale della Cappellari è ancora più ragguardevole: sui 14.599 voti andati alla Lega, ben 4.599, ossia il 31,5%, sono stati per lei. Ma in realtà anche la Lega e il suo leader Matteo Salvini, finalmente liberi dai lacci che li avevano imbrigliati durante l’esperienza Draghi, hanno ragione di esultare: dall’8,9%, su base nazionale, delle ultime politiche, il Carroccio è tornato a risalire e a sfiorare il 14% nella culla lombarda. Se a tale percentuale si abbinasse anche il 6,67% ottenuto dalla lista Lombardia Ideale, la civica in appoggio al presidente leghista Attilio Fontana, per mesi bersaglio di attacchi dalla sinistra, il risultato assume contorni ancor più robusti.
Matteo Vincenzi