Longfils, Zera, Annaloro: esposto per incenerire l’inceneritore

MANTOVA Non c’è due senza tre, e visto che i primi due esposti non sono bastati ecco pronto il terzo esposto alla procura di Mantova contro Pro-Gest, Cartiera, Villa Lagarina e Zago che siano, firmato da quel triumvirato dell’opposizione consiliare trasversale che fa capo a  Giuliano Longfils (Forza Italia),  Massimo Zera (Lega), e  Michele Annaloro (Movimento 5 Stelle), esposto ter che sarà depositato in via Poma la prossima settimana. Ieri mattina i tre hanno convocato una conferenza stampa al bar Roma Lounge di via Roma, di fronte alla sede del Comune; location carbonara ma non troppo, a sottolineare che dietro l’intento ambientalista c’è un nemmeno tanto celato intento elettorale. Lo dice in modo esplicito Annaloro, che mette sul tavolo delle prossime elezioni amministrative la questione inceneritore e nel mirino la Giunta Palazzi, spiegando che con la prossima «campagna elettorale si va verso un voto referendario pro o contro l’inceneritore. Noi come comitato trasversale – conclude – in caso di vittoria bloccheremo l’inceneritore, perché noi non ci accontentiamo di dimezzarlo come ha fatto Palazzi. Noi non lo vogliamo proprio quell’inceneritore». «Vado avanti con la difesa della salute dei cittadini – aggiunge Zera – perché sono loro che mi hanno eletto». La salute dei cittadini e una questione-Cartiera che è stata gestita da dilettanti spiegano ancora. A parlare è Giuliano Longfils soprattutto quando si tratta di prendere in mano carte e documenti vari, come le 11 pagine di osservazioni riguardo l’istanza di archiviazione dell’iter di provvedimento unico richiesto da Cartiere Villa Lagarina, e l’istanza di revoca dell’Aia in essere. «Queste osservazioni – spiega Longfils – saranno depositate a integrazione dell’esposto che andiamo a presentare la prossima settimana». Nuove accuse? «Qualcosa di nuovo c’è – risponde il professore – ma la sostanza resta quella dei reati ambientali». A monte di tutto ciò ci sono le interrogazioni al sindaco e alla giunta presentate via via nel tempo e tutt’ora senza risposta. «La prima – incalza Longfils – è dell’agosto 2018 dove, visto cosa era appena successo con il ponte Morandi a Genova, si chiedeva conto della verifica delle strutture della cartiera. Senza risposta così come le richieste di accesso agli atti dell’ottobre e novembre 2018. Per noi – conclude – ci sono state omissioni della Vis, violazioni urbanistiche ed ambientali e chiediamo che l’iter venga archiviato perché c’è un grave rischio ambientale e la revoca dell’Aia 2017. Vogliamo andare davanti al Consiglio di Stato e se dovessimo perdere ricorreremo alla Corte di Giustizia europea».