Mostra sanguinaria, anche la Curia scarica Assmann

La Chiesa ritira il patrocinio dalla rassegna “orgiastica” dell’artista Hermann Nitsch

MANTOVA Animali squartati e crocifissi, parodie della ritualità cristiana e dissacrazione del sacro, il tutto in una dimensione orgiastica e quasi “neo-pagana”… Con queste credenziali che l’artista viennese  Hermann Nitsch rivela nella propria produzione provocatoria, la Curia Vescovile di Mantova si è vista costretta a fare una clamorosa marcia indietro di fronte alla rassegna che l’aveva coinvolta la prossima primavera in Palazzo Ducale. La rassegna, già oggetto di boicottaggio e polemiche da parte di una trentina di associazioni animaliste, non si avvarrà del patrocinio della Chiesa mantovana, che proprio ieri, in concomitanza con l’articolo della Voce, ha fatto sapere di avere ritirato il proprio patrocinio dall’iniziativa voluta dal direttore del museo  Peter Assmann, e che aveva trovato contrafforte anche in un’altra associazione: la Mozart, presieduta da  Sergio Pajola.
Nel caso della Mozart il giudizio è ancora in sospeso: gli organismi dirigenti si sono riservati solo di valutare la questione sotto tutti i punti di vista prima di confermare la propria adesione o rimangiarsela. D’altro canto, lo stesso sodalizio ha contribuito anche in passato a svariate iniziative espositive nel Ducale, fra cui quella di  Michelangelo Pistoletto, e questo basta a consigliare prudenza prima di assumere una posizione definitiva sulla nuova kermesse targata Assmann all’insegna dello “svecchiamento” dell’area museale gonzaghesca.
Ma il ritiro strategico della Curia e la pausa di riflessione impostasi dalla Mozart non sembrerebbero avere scoraggiato la determinazione del direttore del Ducale, per nulla intimorito dallo strascico polemico sollevato dagli animalisti sul controverso artista suo connazionale. Anzi. Interpellato da TeleMantova, Assmann parrebbe mantenersi sulle proprie posizioni e avallare la proposta della mostra di Nitsch proprio alla luce della specificità mantovana collegata al culto del sangue di Cristo. Nella città del “Preziosissmo”, ha dichiarato Assmann, proprio la provocazione “orgiastica” dell’artista viennese sarebbe a suo dire potuta diventare argomento di discussione. E certamente lo sarà quando le installazioni di Nitsch faranno il loro ingresso nelle sale del Ducale, dove i signori di Mantova vantavano l’esclusiva della massima reliquia della cristianità riconosciuta da una bolla papale.