Post-quarantene operatori Ats in tilt

Tamponi covid per studenti tra i 6 e i 18 anni e personale scolastico sintomatico presso il presidio ospedaliero di Gorgonzola. 23 Ottobre 2020. Ansa/Andrea Canali

MANTOVA  –  Semplificare le norme di isolamento e quarantena. È quanto chiede il governatore della Lombardia Attilio Fontana, volendo mantenere la Lombardia in zona gialla. Un auspicio che molti si augurano diventi un provvedimento d’urgenza al fine di semplificare una procedura che sta collassando gli uffici e i terminali dell’Ats. E se rapidissimo è il messaggio che gli utenti risultati positivi al test rapido ricevono dalla Regione e dal ministero della salute, non altrettanto sono i passaggi burocratici per chi si trovi in isolamento domestico. Il potenziale malato di covid (sia esso sintomatico o asintomatico) deve affrontare una interminabile procedura cui gli stessi medici di base non sempre riescono a far fronte. Il numero verde 1500 non sempre comunica con le Ats, le quali hanno smesso di comunicare ai quarantenati il giorno e il posto per sottoporsi a test molecolare al termine del periodo di isolamento.
Un link sulla messaggistica telefonica mobile (ma sapranno utilizzarla anche anziani e utenti non smaliziati in procedure informatiche?) invita a registrarsi e a prendere appuntamento presso uno dei punti convenzionati, con tempistiche che sforano di quasi una settimana il termine della stessa quarantena. Dopodiché scatta il tempo necessario per la disamina dei test, che varia dai due ai tre giorni per conoscere gli esiti.
A quel punto, green pass automatico in caso di raggiunta negatività? Assolutamente no. Passano altri giorni per vedersi beneficiati del passaporto verde. E chi dovrebbe potersi rimettere in pista per la propria attività non può.
È una situazione al collasso, dicono alcuni farmacisti da noi consultati. Situazione confermata da medici territoriali che ormai si trovano a lavorare più sulla tastiera del pc che sui pazienti nell’ambulatorio.
Colpa di questa variante omicron, dicono, che risulta molto meno pericoloso del covid 19 e della variante delta, ma molto più aggressiva nel tessuto sociale, con una capacità di penetrazione mai vista prima. Il risultato è che le quarantene, da 10 giorni, diventano di 15 o più.