Quelle crepe sospette dalla “Gabbia”

MANTOVA – Da qualche settimana si ripresenta la discussione pubblica sulla statica della Torre della Gabbia, a seguito anche degli interventi di recupero e l’installazione dell’impianto di elevazione. Il Comune già ha replicato tempo fa che il manufatto medievale non corre pericoli, ma a tambur battente sui social network si susseguono le testimonianze e documentazioni fotografiche di persone pronte ad affermare il contrario.
Forte della testimonianza di un residente di Palazzo Cadenazzi-Nuvolari, entro il quale è inglobata la torre, il capogruppo dell’opposizione  Stefano Rossi (Mantova ideale) ha riproposto anche ieri il tema con fotografie “in esclusiva” delle crepe prodottesi nello stabile. Sono immagini che evidenziano fessurazioni proprio nei muri adiacenti alla torre, cui si aggiunge la testimonianza diretta di un residente, la cui cucina addossata al muro del cavedio non solo oscilla da sempre per i movimenti “storici” della torre, ma addirittura adesso risente pesantemente di tutte le vibrazioni prodotte dall’ascensore, del quale sono in corso i collaudi funzionali.
Non solo. Rossi rileva, sempre sulla scorta delle testimonianze dei residenti, l’incomodo previsto del pubblico che occuperà l’interno dell’edificio annesso nel quale il Comune ha collocato la biglietteria e il punto di ristoro e intrattenimento dei fruitori del belvedere. Una situazione che si annuncia esplosiva dal punto di vista della convivenza fra le finalità turistiche del monumento e quelle degli stessi residenti.
Dal canto suo il sindaco  Mattia Palazzi, preso atto delle segnalazioni di Rossi, ha commentato: «Mi hanno mandato quel post. Sono intonaci, non crepe strutturali. Sinceramente fare polemica pure su quello… Comunque ho girato quelle foto al settore lavori pubblici. Io non sono un tecnico, ma nemmeno Rossi lo è. Per questo trovo questi post senza senso», conclude.