MANTOVA – Cene per tutto il reparto, viaggi di lavoro e di vacanza con tutta la famiglia al seguito, inviti a convegni prestigiosi in qualità di relatore. Tutto questo gratis in cambio della concessione di forniture mediche in appalto. Appalti milionari, tra l’altro. Corruzione e turbativa d’asta i reati per i quali la procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio di sette persone e di una società. Tra gli imputati dell’udienza preliminare che è stata fissata a Cremona per il prossimo 9 maggio c’è Luigi Boccia, direttore della Chirurgia generale dell’ospedale di Mantova. La procura cremonese ha chiesto il rinvio a giudizio anche per altri due suoi illustri colleghi: Mario Martinotti, direttore della Chirurgia generale dell’ospedale Maggiore di Cremona, e Cosimo Vincenzo Sansaloni, anche lui direttore di Chirurgia Generale degli ospedali di Pavia e Vigevano. A fare da trait d’union fra questi ospedali c’è Francesco Ganino, direttore commerciale della Bbraun Spa, società con sede a Milano fornitrice di prodotti ospedalieri. Stando a quanto emerso dalle indagini, Ganino avrebbe corrotto i primari ospedalieri per ottenere importanti contratti di di forniture. Gli affari più consistenti Ganino li avrebbe fatto proprio con Boccia, questo perché il primario mantovano, sempre stando a quanto sostiene la pubblica accusa, sarebbe stato contattato anche per il suo incarico di presidente della commissione per una gara pubblica per la fornitura di dispositivi per la video-laparoscopia indetta da Arca, il portale per le gare pubbliche di regione Lombardia, nel gennaio 2017. La BBraun si era aggiudicata cinque lotti per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro. In cambio, sempre secondo gli inquirenti, Ganino avrebbe pagato una cena al reparto diretto da Boccia in un ristorante mantovano per un conto finale di 2.400 euro. Ancora il dipendente della BBraun avrebbe sponsorizzato a Boccia quasi 23mila euro di viaggi di lavoro e vacanze con la famiglia al seguito. Per questo al primario mantovano oltre al reato di corruzione viene contestato anche quello di turbativa d’asta. L’indagine è scaturita da una serie di intercettazioni relative a un’altra inchiesta per la quale è attualmente a processo Mario Martinotti. Oltre ai tre primari e al direttore commerciale di Bbraun Spa, la procura cremonese ha chiesto il processo oltre alla società stessa anche per altre tre persone: una ristoratrice mantovana, il titolare di una ditta che organizza eventi e il titolare di un’agenzia viaggi, tutti accusati di evasione fiscale.