Sanità mantovana, il Pd attacca: “E’ colpa della Lega e di Forza Italia”

Il consigliere regionale Forattini e il segretario Marcheselli

MANTOVA Il Pd mantovano lancia l’allarme. Emergenza sanità nel territorio virgiliano. Lunghe ore d’attesa al pronto soccorso, turni massacranti dei medici ed infermieri per mancanza di personale, soppressione di posti letto, anche in reparti primari per far fronte alle ferie estive, chiusura dei consultori non condivisa e probabilmente non temporanea. Questi i problemi segnalati nella conferenza stampa tenuta ieri dal consigliere regionale  Antonella Forattini e dal segretario provinciale  Marco Marcheselli.«E’ un’emergenza trasversale – commenta la Forattini – e riguarda sia i servizi ospedalieri che i servizi territoriali. Come Partito Democratico ci stiamo attivando affinchè non venga smantellata la sanità mantovana. I cittadini devono avere ben chiara di chi è la responsabilità di quello che sta accadendo. Il governo Lega – Forza Italia è presente da 23 anni ed è giusto che ci sia la consapevolezza di chi sono le responsabilità». Pronta una mobilitazione importante, per evitare la chiusura dei consultori. Al momento sembra essere una chiusura estiva, ma non ci sono certezze. La protesta si farà sentire in modo massiccio al Carlo Poma di Mantova, sui Pot di Pieve di Coriano, Bozzolo, Viadana e sul PRESST di Goito. A fare da eco alle parole della Forattini, ci sono quelle del segretario provinciale Marcheselli. «Il Pd – commenta – guarda con attenzione tutta la provincia, comprese le zone più periferiche dove c’è bisogno di una presenza più forte. Da anni la Regione Lombardia, dice che la sanità è il fiore all’occhiello. Il problema è che questo fiore ormai è appassito. Nulla da dire sulle competenze straordinarie dei nostri medici, dei dirigenti. Il problema è politico. Alle parole devono seguire i fatti. Questa provincia negli anni è stata troppe volte dimenticata. Siamo preoccupati perchè in questo periodo c’è carenza di personale (nel 2025 mancheranno 1921 medici  ndr), problemi sui fondi e c’è incertezza sull’ospedale più importante, quello di Mantova. Noi siamo stufi degli slogan che da troppi anni vengono ripetuti, sempre uguali a se stessi». A tenere banco nelle accuse del Pd, ci sono anche la generale mancanza di programmazione, le criticità legate al nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici (al 12/02/19 solo il 9,6% dei 255.683 cronici mantovani), liste d’attesa troppo lunghe e la mancanza di posti letto: 2.83 posti letto per abitante. Questa la situazione presentata dal Pd, che sembra essere equiparabile a quella di Cremona.