Radio Bruno Estate fa il pienone. Delirio per Benji&Fede

MANTOVA C’è poco da fare: quando Radio Bruno chiama, Mantova risponde (e viceversa,ndr). Il colpo d’occhio dato da piazza Sordello nel corso della serata di ieri è stato davvero da pelle d’oca: un fiume umano, una marea di braccia che si muovevano all’unisono come onde di una dolce tempesta, cuori pulsati e voci che puntavano verso l’alto. Urla che venivano dall’anima festaiola che eventi come il Radio Bruno Estate innescano. E una bella pernacchia al vento che ha provato a rovinare la festa alle migliaia di persone presenti nel cuore cittadino, senza però riuscirci. Spettacolo giù dal palco e spettacolo sul palco: neanche il tempo di salutare la platea per Enzo Ferrari e Laura Padovani che era già giunto il momento di presentare il primo ospite. Partenza col botto anzi, partenza come un treno, per Enrico Ruggeri: proprio questo mezzo di locomozione è stato al centro del suo primo brano Il treno va, seguita dall’indimenticabile Quello che le donne non dicono. Dalla voce roca di Ruggeri a quella lieve e mediterranea di Anna Tatangelo che ha fatto ballare tutta la piazza con Tutto ciò che serve e la sua “Albachiara” o “Certe notti”, vale a dire Essere una donna. Ad un certo punto, il pubblico di piazza Sordello ha deciso di segnare un record a livello di decibel emessi. Il motivo? Sul palco si sono presentati Benji e Fede, padroni incontrastati dell’estate 2019 con la hit Dove e quando, brano che giocoforza è stato riproposto anche ieri sera. E, tanto per restare in tema di estate, il duo modenese non si è fatto mancare nemmeno il super successo dello scorso anno, Moscow mule. Cocktail pungente e dolce allo stesso tempo, come l’esibizione dei due teen idol. Da Benji e Fede a Dolcenera, black voice all’italiana che ha coinvolto Mantova con la sua energia graffiante, la stessa ben percepibile nel suo brano Amaremare, canzone che strizza l’occhio all’ambiente che, di questi tempi, non fa mai male. Il concerto iniziava a carburare sempre di più, giusto per preparare il tappeto rosso a un pezzo di storia della musica italiana, gli Stadio. L’inconfondibile voce di Gaetano Curreri ha accarezzato le morbide note di due brani come Tu sei l’amore di cui ho bisogno e Un giorno mi dirai, canzoni di una dolcezza che solo la band bolognese è capace di imprimere nei loro lavori. Passano gli anni ma, proprio come il vino, gli Stadio migliorano. Giovanissimi e freschissimi invece Emma Muscat e Biondo, così come Alberto Urso, accolti da autentiche ovazioni e con altrettante ovazioni accompagnati durante le loro esibizioni. Tocca poi ai Negrita. Diciamolo subito, i ragazzi stanno bene, sono più in forma che mai e l’hanno dimostrato nel migliore dei modi a tutta Mantova. Partenza nel segno del presente, con l’ultimo singolo Andalusia poi, tanto per restare in tema estivo, anche Gioia infinita e Rotolando verso sud, brani che giungono da due degli album più apprezzati della band aretina, “Hell Dorado” (cd esplosivo,  ndr) e “L’uomo sogna di volare”. Gran finale nel segno dell’energia dei The Kolors, autentici aficionados del Radio Bruno Estate mantovano, che hanno dato la buonanotte alla città con Pensare male. Fuochi d’artificio anche quest’anno per una kermesse che non si smentisce e non delude mai: la liason d’amore con Mantova è senza dubbio destinata a continuare. Un po’ come quella tra la nostra città e la grande musica, come ha ricordato pure il sindaco Mattia Palazzi

Federico Bonati