Stupro di gruppo, la difesa: “Nessuna violenza, presunta vittima consenziente”

MANTOVA – «Il rapporto sessuale c’è stato ma senza nessuna costrizione da parte dei presenti». Poggia proprio sul consenso della presunta vittima oltre ad una «spiccata difficoltà a ricordare da parte della stessa», la linea improntata dall’avvocato Pasqualino Miraglia, difensore di tre dei cinque giovani mantovani accusati di violenza sessuale aggravata perpetrata ai danni di una 17enne cremonese, la scorsa estate in un appartamento di Suzzara. Nel corso dell’audizione protetta di martedì scorso, in sede d’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Beatrice Bergamasco, la persona offesa avrebbe infatti evidenziato, secondo quanto dichiarato dallo stesso legale del Foro di Modena, un’evidente incapacità a rievocare con lucidità fatti e circostanze ascritte agli indagati, asserendo in diverse occasioni di non ricordare nulla o rispondendo in modo confuso, arrivando a contraddirsi circa quanto da lei stessa dichiarato in precedenza agli inquirenti. Per questo il gip, in accoglimento dell’istanza presentata dalle difese, ha disposto di procedere con una consulenza psichiatrica, volta a verificare la sua effettiva capacità a testimoniare, con relativa escussione del perito incaricato fissata al prossimo 19 aprile. I fatti, secondo la ricostruzione investigativa, risalivano al 18 maggio scorso quando la minore, invitata ad una festa privata nell’abitazione di uno dei cinque accusati, sarebbe stata da alcuni di loro violentata. Ipotesi questa negata fermamente dagli indagati già in sede d’interrogatorio di garanzia, secondo cui invece, tale rapporto sessuale sarebbe stato del tutto consenziente e non estorto con forza o violenza.