Torre della Gabbia, Rossi: “Da vertigini il costo dell’opera”

MANTOVA «Con la consueta nonchalance, apprendiamo dall’amministrazione dell’ulteriore ritardo nel completamento dei lavori della Torre della Gabbia». Il rinvio dell’inaugurazione è stato oggetto della critica del candidato sindaco Stefano Rossi – al momento appoggiato da Lega, Fd’I e Mantova Ideale – che più che le tempistiche ironizza su finalità e costi dell’intervento. «Solitamente a Mantova i turisti vengono per la Camera degli Sposi, Palazzo Ducale e Palazzo Te. Nonostante il moderno e costoso ascensore che eviterà loro di “sobbarcarsi” 230 scalini lignei, francamente abbiamo difficoltà a credere che possano essere attirati da un monumento chiuso da secoli – ha aggiunto Rossi -. Da vertigini sono semmai i soldi spesi dalla giunta cittadina per soddisfare un “capriccio” costato 2 milioni e 700mila euro, soldi che potevano essere spesi in mille altri modi, non certo per l’ennesimo spot». Il candidato si addentra infine su una considerazione squisitamente numerica: «Sull’ascensore potranno salire 5-6 persone accompagnate da un operatore o una guida turistica. Considerando che tra salita, visita e discesa la durata prevista sarà all’incirca di mezz’ora, ciò significa che una ipotetica comitiva di 50 persone arrivate a Mantova in pullman, composta da scolaresche piuttosto che turisti, ammesso e non concesso che non ci siano altre persone già in fila, dovrà attendere la bellezza di 5 ore prima di poter dire che la visita di tutti sarà conclusa».  (ma.vin)