MANTOVA Quando si pensa al welfare aziendale normalmente il pensiero va alle spese di istruzione o sanitarie. Ci sono invece molti beni e servizi che possono essere erogati ai dipendenti, come viaggi o buoni spesa. I benefici per le aziende ed i lavoratori sono stati messi in evidenza ieri nel seminario organizzato da Confindustria Mantova. “Le analisi sul mercato del lavoro ci dicono che siamo già in una fase di scarsità di profili rispetto alle offerte e le previsioni per i prossimi anni sono decisamente peggiorative – spiega il direttore generale di Confindustria Mantova Maurizio Migliarotti – le motivazioni sono molteplici e sommate all’andamento demografico del nostro paese e all’eventualità di una possibile frenata dell’economia nel prossimo inverno, renderanno il Welfare una leva di competitività ineludibile per le imprese di ogni dimensione che vorranno essere in grado di attrarre le persone e fidelizzare i propri dipendenti, ma anche uno strumento di evoluzione della gestione aziendale, una vera e propria sfida culturale”. Molte, oltre 60, le aziende presenti in platea: “La numerosa partecipazione al nostro seminario sul tema testimonia e conferma la consistenza del nostro progetto di creazione di un’area “Lavoro” che darà sempre più servizi di qualità e supporto a tutti i nostri associati, dalla selezione del personale al cedolino paga alla consulenza sul lavoro, le relazioni industriali e le politiche di welfare e di gestione”. A presentare una piattaforma per gestire il welfare è intervenuto Michele Stella di Staff agenzia per il lavoro. Tre aziende mantovane associate a Confindustria Mantova hanno invece condiviso la loro esperienza: Unical AG, Abaco e Giva Group: “In tre anni il gruppo ha investito oltre 700.000 euro in welfare aziendale – hanno spiegato Cinzia Giuliangeli e Sara Rizzardini di Giva, che in provincia di Mantova ha stabilimenti a Canneto con Forgia di Bollate e Ofar –che si sommano ad altri benefit come la mensa gratuita”. Monia Caraffini, responsabile personale Abaco, ha vinto la diffidenza iniziale dei più giovani grazie all’offerta di rimborsi per attività di intrattenimento, come viaggi, vacanze e sport. Per Sabrina Cristini, responsabile Unical, il welfare non va inteso come un sostituto della politica retributiva dell’azienda. “Per parlare di welfare oggi ci vuole un terreno fertile – commenta Daniele Ponselè, responsabile area lavoro, relazioni industriali e welfare – le aziende del territorio lo sono perché molte hanno una tradizione imprenditoriale famigliare e quindi una attenzione per i loro dipendenti. Ora questi temi vanno attualizzati, resi fruibili e adattati al contesto”. Si associano alla protesta anche gli edicolanti