Georg Baselitz e il primo passo della nuova Sabbioneta

SABBIONETA – Il dialogo nel campo dell’arte oggi sembra rispondere a una necessità. Espressiva. Su questo molto si dibatte in ambito culturale. Perché quando sia il contenuto sia il contenitore sono potenti c’è il rischio che uno dei due si annulli. O sia posto in minore rilievo.
In questo caso il contenuto è rappresentato da “Belle Haleine”, 26 opere di Georg Baselitz.
Il contenitore è la galleria degli Antichi di palazzo Giardino a Sabbioneta. Nata per ospitare l’imponente collezione del duca Vespasiano Gonzaga.
Infatti la convivenza tra due linguaggi diversi, almeno a livello temporale, funziona.
Quanto sarà vasto il pubblico cui tale armonia di forme potrà giungere è la grande scommessa di Fondazione Sabbioneta Heritage, ente promotore dell’evento che da oggi e fino al 24 novembre resterà aperto ai visitatori.
Per gli organizzatori essere giunti a comporre una rassegna di tale valenza è già un ragguardevole traguardo, come ieri illustrato durante l’anteprima dal presidente della Fondazione Gianni Fava, dal direttore Ezio Zani e dal sindaco di Sabbioneta Marco Pasquali. Ed è il primo passo in un percorso di trasformazione di Sabbioneta, volto alla valorizzazione del territorio e a porlo in primo piano nel contesto turistico nazionale. E internazionale.
Un cambiamento importante è già stato applicato sul palazzo, adattandolo a sede espositiva contemporanea e al complesso allestimento, curato dall’architetto Federico Fedel e costituito da pannelli ecologici del Gruppo Saviola, che fungono da supporti per i lavori di Baselitz. Si è poi provveduto alla sistemazione dell’impianto di allarme e di videosorveglianza. E a rendere il luogo inclusivo nell’accesso.
Per arrivare, come evidenziato dal curatore della mostra Mario Codognato, a far coincidere tutto nelle proporzioni. I lavori in mostra – dipinti e sculture, cui si aggiunge un video – sono stati esposti in poche occasioni. E oltre vent’anni fa. Così da poter assumere un diverso significato in un nuova collocazione. Si tratta della raffigurazione di un “erotismo borghese”, come definita da Codognato, che rimanda alle vicende amorose degli dei e dei miti, diffuse abbondantemente in immagini nel tempo in area mantovana.
Dei soggetti invertiti di Georg Baselitz arriva allo spettatore, quantomeno alla spettatrice che scrive, la volontà di dissenso. Non di dare scandalo. Perché di sconcio davvero non c’è alcunché. Gli elementi sono tutt’altro che semplici. Di grande impatto.
Circa trecento persone sono intervenute a seguire l’inaugurazione serale dell’evento, cui hanno preso parte anche il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani e gli assessori di Regione Lombardia Barbara Mazzali e Alessandro Beduschi.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato da Fondazione Sabbioneta Heritage e Silvana Editoriale.
Ilaria Perfetti