MILANO Tra le più limpide rivelazioni dello scorso cartellone delle Serate Musicali, il prossimo lunedì 13 marzo torna sul palco della Sala Verdi del Conservatorio di Milano il camerismo sopraffino di Narek Hakhnazaryan e Georgy Tchaidze. Armeno il primo e georgiano il secondo, violoncello e pianoforte, l’uno Medaglia d’oro nell’edizione 2011 del Concorso Čajkovskij, l’altro trionfatore al Concorso Honens di Calgary e al Top of the World di Tromsø. Due fuoriclasse, capaci di fondere le rispettive straripanti individualità in un dialogo di rara intensità e pregnanza, qui attesi in un concerto che sembra accompagnare la quintessenza dello spirito romantico fino alle sue estreme propaggini. Ad aprire il viaggio, la Sonata op. 38 in mi minore di Johannes Brahms, con il suo colore scuro e la fitta trama contrappuntistica che la attraversa. Al centro, la trepidante bellezza dell’Adagio e Allegro op.70 che Schumann scrive di getto, in un solo giorno, destinandola inizialmente per corno e pianoforte. “Superba, fresca, appassionata”, la definirà la moglie Clara, salutandola come una delle più felici espressioni della creatività del marito. A chiudere, la tela aggrovigliata, tempestosa, crepuscolare che Rachmaninov ordisce nella sua Sonata op. 19, coeva al ben più famoso Concerto n°2 per pianoforte e orchestra.