“Non poteva essere altrimenti” per una mattina a Palazzo Te

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Mantova Nuovo appuntamento con MATtam, iniziativa ideata da Annarosa Buttarelli e Lucio Pozzi, in collaborazione con Donata Negrini e in co-produzione con la Fondazione Palazzo Te. Le mostre di breve durata che restano visibili lo spazio di una mattina in vari luoghi di Palazzo Te caratterizzano ormai la villa gozaghesca. E una esposizione è in programma per domenica. Protagoniste le opere di Stefano Stoppa e Jacopo Zambello nella rassegna dal titolo Non poteva essere altrimenti, dalle 10.30 alle 12.30 esatte, in Sala Attilio Regolo del Giardino Segreto-Palazzo Te, Mantova.
Sarebbe stato difficile fare altrimenti: una mostra in cui due artisti, dalle pratiche molto diverse, convivono. I lavori possono dialogare tanto quanto respingersi. Una collaborazione così non poteva che finire in questo modo. Del resto, non poteva finire altrimenti nemmeno all’inizio del Novecento, quando il corpo, ingenuo ma considerato osceno, si è lentamente eroticizzato, trasformandosi in immagine pornografica ricorrente. Perché osceno non è il proprio corpo, ma quello degli altri. E non poteva essere altrimenti che, nel diciottesimo secolo, le persone accusate di eresia, raffigurate da Goya, venissero bruciate al rogo. E che i loro copricapi — le capirotes — due secoli dopo abbiano cambiato significato: cappellini da festa, sovvertiti e profanati, usati per gioco. Non poteva finire altrimenti. Ora il pubblico è invitato a mettersi il cappellino e guardarsi intorno.
Stefano Stoppa (2001, Venezia) vive e lavora a Bruxelles. All’interno del suo lavoro, in un immaginario spesso ironico e imprevedibile, gioca con i modi in cui vengono costruite le identità personali, le etichette che le definiscono e le percezioni che ne derivano. Attualmente frequenta il Master in Fine Arts presso la LUCA School of Arts di Bruxelles. È atelierista presso l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia nell’anno 2023-24.
Jacopo Zambello (1999, Rovigo) vive e lavora tra Rovigo e Venezia. Nel 2022 vince la sezione Pittura della XIV edizione del Premio Nocivelli. Attualmente frequenta il biennio di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2023 vince il Martini International Award al Premio Artivisive San Fedele e viene inserito nel libro “222 Artisti Su Cui Investire” edito Exibart. È atelierista presso l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia nell’anno 2023-24. Nel 2025 risulta tra i vincitori dell’ottava edizione di We Art Open.