Bignotti: “Turismo, cultura, economia, valori Questi i punti chiave per ripartire e far conoscere il paese in Europa”

SOLFERINO Incastonato tra le Colline Moreniche sul confine tra Mantovano e Bresciano, a due passi da Castiglione delle Stiviere e dal Lago di Garda, Solferino è un paese nel quale si può dire a buon diritto che si sia fatta la storia. Qui, come nella vicina San Martino della Battaglia (frazione di Desenzano), si combatterono le più importanti e sanguinose Battaglie per l’Indipendenza: da quel tragico contesto nacquero successivamente la Croce Rossa e in paese venne realizzato l’Ossario.
Non solo. Solferino è anche il paese della Rocca, che venne realizzata esattamente mille anni fa (nel 1022, e quest’anno è stato il millenario), che si trova nel punto più alto della provincia di Mantova. Proprio per questa sua caratteristica, durante il periodo del Risorgimento le venne dato il nome di “Spia d’Italia” proprio per la propria posizione strategia per tenere sotto controllo una ampia porzione di territorio circostante.
Solferino dunque paese ricco di storia e di tradizione. Ormai da poco più di tre anni di Solferino è sindaco Germano Bignotti, che non è però al primo mandato. È stato sì rieletto nel 2019, ma aveva amministrato il paese collinare anche dal 2009 al 2014. Conclusa la parentesi 2014-2019 (durante la quale in paese, nel 2016 si scatenò un’altra “battaglia”, ovvero quella tra i cittadini favorevoli all’allora proposta di fusione con Castiglione e i contrari), Bignotti è tornato in sella a fine maggio 2019.

Qual è la priorità per il suo comune?
«Il nostro territorio è splendido dal punto di vista paesaggistico e ricco di storia. La nostra priorità è quella di coniugare lo sviluppo delle attività economiche con la tutela del territorio, la promozione del turismo la custodia dei valori che la nostra storia tramanda: quella del Risorgimento, dell’Unità d’Italia e della nascita della Croce Rossa. Da noi paesaggio, territorio, storia ed economia locale sono un tutt’uno e sono il substrato che rende elevata la qualità della vita di chi vive e frequenta Solferino».
Quale progetto sogna di riuscire a portare a termine entro la fine del mandato?
«Abbiamo come obiettivi principali quelli di completare il plesso scolastico con la realizzazione, od almeno l’inizio, del secondo e conclusivo lotto, quello della struttura polivalente per attività sportive e convegni. L’altro progetto fondamentale per noi è quello di avviare nel nostro territorio una attività rivolta ai giovani insieme alla Croce Rossa Italiana ed internazionale, in modo da essere, oltre che idealmente, anche concretamente, il riferimento mondiale per alcune attività in questo settore e per la divulgazione degli ideali di pace che qui hanno fatto scoccare l’idea della nascita proprio della Croce Rossa».
Quali sono le principali opere in corso o in programma sul territorio?
«Abbiamo in corso una ristrutturazione del centro sportivo il cui valore si attesta a quota 750mila euro, il rifacimento della zona accoglienza del Parco Ossario con un investimento di 200mila euro ed il completamento della ristrutturazione del municipio con la nuova sala consiliare con opere per 300mila euro. Inoltre nel giro di breve tempo inaugureremo il nuovo Infopoint turistico in piazza Dalla Chiesa».
Servizi ai cittadini: quali i punti di forza. Cosa è stato fatto e cosa c’è in programma per il futuro?
«La pietra miliare delle iniziative che abbiamo concretizzato, nel settore del sociale, è quella dell’apertura dell’asilo nido, che possiamo definire come una vera eccellenza del territorio. Ovviamente stiamo guardando avanti: ad esempio puntiamo per il futuro a potenziare i servizi di accoglienza turistica, in collaborazione con gli operatori del settore, con l’associazione Colline Moreniche e con la Provincia di Mantova. In tal senso siamo molto impegnati perché parta al meglio il Museo diffuso del Risorgimento, il Mudri. In questo progetto sono coordinatore per l’area Colline Moreniche».
Quali pensa siano i punti di forza del suo Comune? Come pensa di potenziali/svilupparli?
«La facilità di collegamento alle importanti vie di comunicazione, come l’autostrada e la ferrovia che si trovano a pochi chilometri di distanza, ovvero a Desenzano, coniugata con un paesaggio splendido e monumenti unici al mondo sono la nostra particolarità. Le nostre colline consentono di approfittare di prodotti tipici di qualità, di soggiornare in posti splendidi e, contemporaneamente, di respirare storia e cultura. Questo connubio è il nostro patrimonio che dobbiamo far conoscere a tutta Europa mediante una politica integrata di promozione turistico-culturale».

Dopo un biennio estremamente difficile per tutti, quest’anno può essere quello della ripartenza?
«L’economia sta vivendo momenti difficilissimi a causa della guerra in Ucraina ed a causa della crisi energetica. Tutto questo sta tarpando le ali alla ripresa economica post-Covid, che era iniziata molto bene. La speranza è che, con un governo nazionale appena nominato e, auspicabilmente, stabile per anni, dal 2023 l’Italia posa ripartire e, insieme ad essa, anche Solferino ne tragga giovamento.

In che modo può e deve cambiare la Provincia – che ha da poco rinnovato le sue cariche – per essere vicina al territorio?
«Deve dialogare al meglio con gli amministratori locali per conoscere e cogliere i bisogni delle comunità. Deve anche semplificare la burocrazia per quanto attiene alle pratiche che molte aziende si trovano a dover attendere per mesi e mesi; deve coordinare i servizi e migliorare dal punto di vista della viabilità e della manutenzione delle infrastrutture viarie; deve fare sistema con le altre province vicine e con Regione Lombardia per mettere Mantova al centro di un nuovo sistema infrastrutturale al servizio della nostra economia». (gb)