Commercio di Ostiglia in crisi, il Comune replica: investiti 200mila euro

OSTIGLIA – Abbiamo investito 200mila euro in tre anni, ma la crisi del commercio è legata a tanti fattori su cui il Comune non ha tutte queste risorse da investire. L’anno prossimo, comunque, appronteremo un bando per sostenere le nuove attività»: così giovedì sera l’assessore al bilancio di Ostiglia, Andrea Rivaroli, in risposta alle critiche della minoranza che aveva constatato, con preoccupazione, la chiusura di ben nove attività, entro la fine dell’anno, nella cittadina. L’opposizione ha ritenuto di non replicare ulteriormente – a mezzo stampa aveva chiesto le dimissioni della giunta – ma non è escluso che faccia un ulteriore intervento nei prossimi giorni.
L’investimento illustrato da Rivaroli riguarda gli ultimi tre anni, ed è avvenuto, ha precisato «con i bandi per il commercio e con i contributi per sopperire alle difficoltà dovute alle conseguenze della pandemia. Abbiamo implementato un ‘App gratuita per i cittadini e per i commercianti “Compraincitta'” per favorire la rete tra la domanda e l’offerta e allargare i confini del territorio di Ostiglia per la vendita dei prodotti online. Purtroppo il commercio online e il mercato globale hanno contribuito ad evidenziare questa crisi, con la conseguenza che i cittadini non comprano solo in loco, ma anche altrove, e il settore che sopravvive è quello dei generi alimentari».
Nell’annunciare il bando, in programma il prossimo anno, per le nuove attività, Rivaroli ha ribadito che «non è possibile investire soldi pubblici in un solo settore privato». L’assessore ha poi, in un certo senso, “sfidato” l’opposizione invitandola a fare proposte: «L’unica cosa che non accettiamo – ha concluso Rivaroli – è che la mancanza delle luminarie in questo periodo natalizio possa aver ingenerato o favorito la chiusura delle attività: questa è una cosa che non sta assolutamente in piedi».
Le attività che hanno chiuso o stanno per chiudere sono in tutto nove: alcune per il raggiungimento dell’età della pensione dei titolari, ma altre per la crisi incombente. Preoccupa il fatto che non vi sia un adeguato ricambio.