GOITO – Un rischio che potrebbe gravare sulle spalle dei cittadini per gli anni a venire, soprattutto nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse bloccare i lavori di realizzazione della nuova farmacia comunale, quello intrapreso dal sindaco Pietro Chiaventi. Sono queste le dure parole che il coordinatore locale di Fratelli d’Italia Luca Fenzi, riserva al primo cittadino di Goito a seguito dell’inizio del cantiere di realizzazione di una farmacia che ad oggi non conosce ancora il suo futuro poiché in attesa del giudizio di merito del tribunale. Nel dettaglio infatti l’amministrazione Chiaventi, decisa nel realizzare una farmacia sul territorio sebbene quest’ultimo sia già abbastanza fornito è stata citata in giudizio dalla concorrente farmacia privata Azzali, prima al Tar di Brescia e ora al Consiglio di Stato, generando non poche polemiche tra la cittadinanza. «La farmacia comunale – afferma Fenzi – sarà realizzata attraverso diversi mutui: uno da 400mila euro con fideiussione per 200mila euro relativo alle opere edili, uno da 150mila euro volto ad avviare il fondo dei farmaci ed infine un mutuo da 50mila euro per avere liquidità, oltre ai 200mila euro erogati a Goito Servizi. Ora – continua il coordinatore – chiedo al sindaco Chiaventi: se il Consiglio di Stato accogliesse il ricorso di Azzali e di conseguenza bocciasse la possibilità di aprire una farmacia comunale, come spiega ai cittadini che i loro contributi dovranno essere indirizzati su un progetto che non può vedere la luce? E in caso contrario, domanderei, secondo il progetto Federfarma, l’amministrazione comunale ha intenzione di offrire oltre al servizio farmaceutico, servizi e prestazioni sanitari gratuiti sempre in prossimità della farmacia? Noi – conclude il coordinatore di Fratelli d’Italia Fenzi – non siamo contrari alla realizzazione di una nuova farmacia, contestiamo al contrario le modalità attraverso cui questa sta per essere realizzata – se naturalmente il tribunale non accoglie ricorso – attuando un vero e proprio azzardo che potrebbe colpire le tasche dei cittadini».