Figli a scuola con l’auto del Comune Monta la protesta sui social

CASTIGLIONE – Sul tavolo del sindaco  Enrico Volpi ci sono decine e decine di foto scattate dalla guardia di finanza di Castiglione che ritraggono i nove operai dell’ufficio tecnico comunale impegnati tra bar e altre commissioni in pieno orario di lavoro. Le testimonianze fotografiche di quattro mesi di indagini e pedinamenti che hanno portato già al rinvio a giudizio di due dei soggetti coinvolti. E, nel frattempo, sui social esplode la protesta.
Quella che l’amministrazione comunale si trova ora a fronteggiare è insomma una situazione, come la definisce Volpi, «difficile e delicata» che coinvolge in modo pesante gran parte degli operai dell’ufficio tecnico. Operai che ora, secondo la legge, avranno trenta giorni di tempo per produrre una sorta di memoria difensiva che giustifichi lunghe permanenze al bar, viaggi per commissioni personali e via dicendo in orario lavorativo e con mezzi di proprietà comunale.
Dalle indagini emergerebbe ad esempio come uno dei soggetti coinvolti, più di una volta, abbia usato uno dei mezzi del servizio tecnico, appena recuperata la mattina, anche per portare i figli a scuola, per andare a fare la spesa e altre commissioni e poi la sera se la riportasse a casa. Proprio come un’auto personale insomma, quando invece una volta terminate le proprie mansioni avrebbe dovuto essere riportata al magazzino di Grole.
Uno degli altri casi che emerge vedrebbe invece come, se non ogni mattina poco meno, uno dei coinvolti nell’indagine, una volta timbrato il cartellino, prendesse armi e bagagli e subito dopo si dirigesse in qualche bar del paese per uscirne anche un’ora dopo.
«Purtroppo è una situazione complessa. Non tutte le persone coinvolte – spiega il sindaco – hanno tenuto gli stessi comportamenti. Ciascuno di loro in ogni caso dovrà produrre documentazione che giustifichi i propri comportamenti. Se saranno motivazioni valide, è prevista la riammissione al lavoro. In caso contrario, il licenziamento».
Per ora tutti per ora è scattata la sospensione dal lavoro e dello stipendio, salvo un assegno per motivi alimentari. E in paese, come sui social, esplode la protesta dei cittadini che mai si sarebbero aspettati una situazione del genere tra gli operai dell’ufficio tecnico. In vista del processo il Comune si è costituito parte civile.
Nel frattempo anche Pd e Agire si fanno sentire: “È una brutta vicenda che colpisce la nostra amministrazione locale soprattutto per il fatto che i presunti reati siano imputabili a quasi un intero settore lavorativo: questo ci dice parecchio su controlli e vigilanza in essere nel nostro Comune. Per queste ragioni, andranno accertate tutte le altre responsabilità che, anche se sono su un piano diverso da quelle contestate ai dipendenti denunciati dalla Guardia di Finanza, sono altrettanto gravi per il buon funzionamento del nostro Comune e riguardano il potere dirigenziale di vigilare e controllare il personale dipendente e le loro attività. Una bruttissima pagina per la nostra amministrazione comunale. In questi momenti, il pensiero non può non andare alle famiglie degli operai coinvolti, che subiscono gli effetti di queste incresciose vicende perseguite pesantemente dalla legge. Infine, una amara considerazione, su questa maggioranza che si è sempre voluta distinguere per il ‘piglio’ imprenditoriale: se questi sono i risultati forse sarebbe stato meglio dedicare meno tempo ai ‘report’ burocratici e più tempo ai concreti controlli politici ed amministrativi”.