Gallera promette di potenziare l’Oglio Po ma sulla chiusura del punto nascita cala il silenzio

OGLIO PO –  Non può essere una partita facile perché da un lato c’è il politico navigato che con buona dialettica decentra la discussione inerente al presidio ospedaliero dell’OglioPo mentre di fronte ci sono cittadini stufi di vedere promesse disattese da qualsivoglia colore politico circa il pomo della discordia: l’ospedale. Si tratta di un disagio che con la chiusura del punto nascite ha accelerato il proprio incedere traducendosi in malcontenti e frustrazione.
Il campo da gioco è stato il consiglio comunale aperto di Casalmaggiore tenutosi venerdì nell’aula magna dell’auditorium Santacroce, un ambiente che ha potuto contenere circa 180 persone tra cui i sindaci dell’Oglio Po, anche della porzione di territorio mantovano con i comuni rappresentati come Viadana, Dosolo, Commessaggio, Marcaria, San Martino dall’Argine e Pomponesco tra gli altri. I primi cittadini, rigorosamente senza fascia tricolore dando un senso di unità del territorio, si sono accomodati con grande interesse verso le tematiche sviluppate, un fronte unito, un distretto che cerca risposte. Dall’altra parte, ospite dell’amministrazione di Casalmaggiore, l’assessore al welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera accolto, al suo arrivo, da proteste composte, ma con richieste chiare ed investimenti mirati. Il consesso ha tuttavia seguito un copione piuttosto lineare con il politico intento a spolverare progetti ed investimenti che coinvolgeranno tutto il territorio lombardo restringendo talvolta il raggio su una “microarea” che comprende i presidi di Mantova e Cremona. I vari consiglieri hanno però riportato il nocciolo della questione sull’OglioPo e quindi nel dettaglio: «focalizzeremo i nostri sforzi sulla realtà casalasco viadanese – sottolinea l’assessore regionale – portando un direttore che sarà scelto attraverso un bando dell’Asst di Cremona e che sarà supportato ed indirizzato dai due direttori delle realtà territoriali. La cosa importante è che si lavorerà per obiettivi».
Altra questione fondamentale riguarda il pronto soccorso che viene tarato e classificato a seconda degl’ingressi: «resterà un presidio aperto 24 ore – conferma Gallera – e sarà consolidato proprio per mantenere questa natura». Gli umori della sala sono stati sollecitati da quest’affermazione anche se la richiesta giunta da più parti verte su un investimento in termini di personale medico per un effettivo rafforzamento del servizio.