ASOLA – Non poche polemiche hanno scatenato nei giorni scorsi la destinazione dell’ospedale di Asola che avrà dopo l’emergenza covid.
«Ho ufficialmente chiesto alla direzione della Asst di Mantova, nonché all’assessorato regionale competente, che venga salvaguardato il nostro presidio ospedaliero», questo ha fatto sapere, attraverso una nota, il consigliere regionale leghista Alessandra Cappellari . Nel nosocomio di Asola, come già in quello di Mantova, si è reso necessario riservare una parte dei posti letto per l’emergenza Covid-19. Indipendentemente, però, dall’attuale stato emergenziale la speranza è che, gradualmente, il presidio ospedaliero asolano riprenda la propria funzionalità, ovviamente, quando la pandemia sarà finita.
«Siamo tutti consapevoli del fatto che stiamo vivendo un’emergenza che non finirà il 4 maggio – prosegue la leghista Cappellari -, ma d’altra parte diventa ormai imprescindibile che si torni ad una sorta di normalità pur nella forzata necessità di convivere con questo virus, sino a che non sarà trovata una cura».
L’ospedale di Asola è un presidio fondamentale per il territorio mantovano, e non solo in tempo di Coronavirus. Il consigliere Cappellari insiste che siano portati a compimento nel più breve tempo possibile i lavori di ristrutturazione e che ai cittadini dell’Alto Mantovano vengano date rassicurazioni importanti e certe sul fatto che l’ospedale non venga minimamente toccato, ma anzi rafforzato.
Anche l’amministrazione comunale di Asola si è espressa sulle notizie diffuse dei giorni scorsi che hanno sconcertato gli asolani riguardo al futuro dell’ospedale dal momento che nelle scorse settimane è avvenuta la chiusura dei reparti di Pediatria e di Ostetricia e Ginecologia, e che forse, gli asolani e non solo, temono che non verranno più ripristinati. «Niente di più falso – ha dichiarato il sindaco Giordano Busi -. L’ospedale di Asola è, e sempre sarà, una delle priorità di questa amministrazione. Nei prossimi giorni è stato programmato un incontro con il direttore generale Raffaello Stradoni per avere garanzie sul futuro del nosocomio nel momento in cui l’emergenza covid cesserà, che vengano ripristinati al più presto tutti i servizi oggi sospesi, che vengano salvaguardati i posti di lavoro e che si proceda, contestualmente, ad un graduale potenziamento sia dal punto di vista dell’offerta, sia dal punto di vista dell’assunzione di nuove figure professionali». Inoltre l’amministrazione comunale ha già dato il via, con atto formale, alla ripresa dei lavori di ristrutturazione e ampliamento.