PORTO MANTOVANO Una mozione per richiamare l’Amministrazione di Porto Mantovano ad attivarsi per fare ripristinare i campi da tennis di Sant’Antonio e Soave. L’istan – za arriva dal gruppo consiliare della Lega, da tempo impegnato a monitorare e a denunciare l’incuria e il degrado delle strutture sportive e degli spazi pubblici. Situazione a cui non sfuggono nemmeno i campi da tennis del territorio, in passato “fa b b r i c a ” di talenti arrivati fino alla ribalta nazionale. Dalla fine degli anni 70 l’allora Unione Sportiva Tennis di Porto Mantovano divenne infatti una scuola di assi della racchetta. L’apice dei risultati arrivò con la vittoria nel 1986 del titolo regionale di serie C a squadre, mettendo in fila uno dopo l’altro i più blasonati e temuti circoli della provincia e del Milanese. Negli anni duemila a Sant’An – tonio nacque anche il Tennis Dream Team, associazione che si distinse come fucina di idee e di progetti, soprattutto per giovani tennisti in erba per i quali venne inventata la Mini Davis Cup, rassegna a squadre che coinvolse le scuole dell’in – tera provincia, parallelamente arricchita dalla programmazione di tornei di carattere Nazionale con atleti del calibro di Paolo Canè e Stefano Pescosolido. «Considerato che da anni le eccellenze sportive tennistiche che hanno dato lustro al nostro territorio non si sono più ripetute probabilmente anche per mancanza di strutture consone e adeguatamente manutentate e preso altresì atto, non senza dispiacere, che i nostri giovani sono costretti a recarsi fuori Comune per continuare a praticare il tennis, con la nostra mozione – riferisce il consigliere leghista M a rc o Bastianini -, esortiamo sindaco e giunta comunale ad attivarsi con celerità affinchè i campi allocati sul nostro territorio e da tempo ammalorati (quelli di Sant’Antonio, di proprietà della Curia, pur non essendo accessibili per ragioni di sicurezza, continuano a venire frequentati da minori, con tutti i rischi che ne potrebbero conseguire, ndr) siano ripristinati in modo tale che il tennis possa tornare in pianta stabile a Porto Mantovano al pari delle altre discipline sportive»