VIADANA Intervista al sindaco di Viadana Nicola Cavatorta: un bilancio tra obiettivi realizzati e sfide per il futuro
Nell’ottobre 2020 l’inizio del suo mandato da sindaco, qual è il momento più significativo del percorso che ha condotto dal suo insediamento ad oggi?
«Se la mettiamo sul piano dei risultati sono diversi i momenti che possono considerarsi significativi; tra questi, ad esempio, l’inaugurazione del Palasport, l’approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio, oppure la risoluzione di annose partite complesse come Italgas o Gisi.
Ma credo che alla fine significativi rimangano soprattutto i rapporti di reciproca fiducia e stima che in questi anni si sono instaurati con gli assessori e i consiglieri comunali, rapporti umani e sinceri senza i quali non sarebbe stato possibile raggiungere nessuno degli obbiettivi prefissati».
La difficoltà maggiore affrontata in questo periodo?
«La difficoltà maggiore che riscontro nel fare il sindaco è il dovermi quotidianamente districare tra le grandi tematiche importanti e delicate per il nostro territorio e l’ascoltare i cittadini che mi sottopongo questioni personali tra le più svariate. Mi sono, però reso conto che tra le figure istituzionali col quale mi rapporto costantemente, meno di una su 10 deve rendere conto ad un elettorato, quindi a tutti gli effetti il sindaco è una delle poche figure sulla quale la popolazione può contare e questo a tutti gli effetti è si un grande onore ma anche un onere non da poco».
Il nuovo Piano di Governo del Territorio, recentemente approvato in consiglio comunale, pone al centro una visione nuova per Viadana, un approccio differente rispetto al passato, è soddisfatto di questo risultato?
«Sono molto soddisfatto, tutto ciò è frutto di un lavoro sinergico e condiviso che vede un impegno di tutti i soggetti fin dalle prime settimane dal nostro insediamento. Mi riferisco ai consiglieri comunali, agli assessori, ai funzionari degli uffici e agli urbanisti. Senza contare poi i privati cittadini e le aziende che tramite i loro tecnici hanno portato all’attenzione le loro legittime istanze. Credo che il grande risultato di tutto ciò sia stato, oltre che all’approvazione di un Pgt in controtendenza rispetto a quelli dei decenni passati, l’averlo impostato e portato avanti guardando all’interesse di tutta Viadana e in maniera trasparente».
Sempre parlando in un’ottica di recupero, spicca l’impegno di quest’amministrazione, in sintonia con l’intuizione della precedente, per restituire alla collettività l’area di via Al Ponte…
«É a tutti gli effetti diventata un’area su cui queste amministrazioni hanno investito molto, quindi un punto di riferimento che racchiude un po’ tutti gli obiettivi e i nostri indirizzi: dalla rigenerazione urbana, al recupero dell’esistente, alla promozione del territorio e dell’ambiente caratteristico. Certo sono stati fatti investimenti non indifferenti e altri ne saranno fatti, ma è chiaro che senza l’aiuto dei volontari come nel caso delle società sportive operanti in quegli spazi, il lavoro dell’amministrazione sarebbe stato vano».
Ritiene che Viadana abbia recuperato, ammesso che l’abbia “smarrito” come è stato sostenuto in passato dalle opposizioni, il proprio ruolo di “centralità” rispetto agli altri Enti del territorio?
«Negare che Viadana abbia una certa centralità nel territorio è un esercizio che lascia il tempo che trova. Basti guardare al numero di servizi che sono erogati e di cui il nostro Comune risulta essere Ente Capofila. Per fare un esempio recente, a ottobre abbiamo inaugurato la nuova sede dell’Azienda Speciale Consortile che ora sorge in uno stabile di proprietà comunale e offre servizi sociali ai dieci comuni dell’Oglio Po mantovano, oppure alla nuova Casa di Comunità che si è sviluppata negli ultimi due anni, grazie all’impegno di Asst Mantova, nell’ex ospedale di Largo De Gasperi, il cui bacino d’utenza è sovracomunale, oppure alla nuova palestra provinciale del Don Bosco inaugurata meno di un anno fa, a disposizione delle scuole superiori e delle società sportive, all’iter per la realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco e ai primi passi mossi per la costituzione delle Comunità Energetiche di cui Viadana, se mai l’evoluzione dovesse essere positiva come mi auguro, avrà un ruolo fondamentale».
Quali sfide la attendono nella parte finale del suo mandato?
«Oltre che naturalmente cercare di portare a termine ciò che è stato iniziato, di fondamentale importanza risulta la riapertura del Cinema Teatro Vittoria in centro e il Lux a San Matteo, passaggi fondamentali per mantenere viva la socialità e incrementare l’offerta culturale. Un’altra partita fondamentale, di carattere più generale, è quella di ragionare sull’enorme patrimonio a disposizione dell’Ente, costituito da circa 200 immobili. Sicuramente la svolta si potrà dare dal momento in cui si riuscirà a ridurre sempre più i costi di mantenimento a carico del Comune, intervenendo in primis sull’efficientamento energetico e in secondo luogo sull’ottimizzazione degli spazi a disposizione della cittadinanza. Elementi sui quali ci stiamo già muovendo da tempo».