VILLIMPENTA – In quarantena hariscoperto la passione per il disegno. E da allora non si è più fermato. Il Covid e le lunghe giornate in casa hanno rievocato immagini ed episodi del passato vissuto daAlberto Corsini, 88enne di Villimpenta, che ha deciso di fare di necessità virtù. «Durante la pandemia- ci racconta – mi sono sentito un po’ un animale in gabbia e così ho sentito il bisogno di esprimere i miei ricordida adolescente e adulto attraverso i disegni». Amante della cultura dei nativi americani, ma più in generale dei popoli precolombiani, le sue tavole ritraggono non solo gli indiani d’America ma anche animali, paesaggi marini, figure sacre e immagini tratte da alcuni documentari televisivie frutto di ricerche in quelle enciclopedie che periodicamente tutt’oggi consulta.Le prime ore del giorno, quando inizia ad albeggiare, sono il momento di massima ispirazione: «Solitamente comincio a disegnare all’alba, facendo le bozze oppure colorando quelle del giorno precedente».Al centro delle sue opere, di cui ormai le stanze di casa sono piene,campeggia un cerbiatto. E c’è un motivo preciso.«E’ il Bambi del film d’animazione della Disney, che uscì quando avevo sei anni, anche se in Italia arrivò qualche anno dopo. Quando lo vidi feci uno schizzo e poi lo finii qualche tempo dopo. Resta probabilmente il mio primo disegno, ed è per questo che vi sono così legato».Nella sua tragicità la pandemia è servita anche a “riscoprire” forse la parte più fragile e dimenticata dalla popolazione, chi ha i capelli bianchi e le rughe che solcano il volto. Al tempo stesso ci ha fatto capire quanto possa essere preziosa anche la loro opera.Proprio come nel caso di Alberto Corsini, il quale non nasconde il suo piccolo grande sogno: «Sarebbe bello poter esporre parte dei miei disegni in qualche manifestazione». Un appello che tramite le pagine della Voce ha voluto lanciare, nella speranza possa venire recepito.
Matteo Vincenzi