Tir in centro storico a Villimpenta, la questione arriva in Provincia

VILLIMPENTA-  La gravosa questione dei tir che continuano ad incunearsi nel centro storico di Villimpenta è arrivata anche sul tavolo della Provincia, che probabilmente già oggi studierà come intervenire. Al nostro giornale le segnalazioni fioccano a cadenza quotidiana, anche perché la situazione ha ormai raggiunto livelli di pericolosità insostenibili per l’incolumità dei cittadini e per la salvaguardia degli stessi immobili che spesso vengono sfiorati dalle perigliose manovre di “bestioni” lunghi fino a 17 metri. Bestioni che entrano in piazza Roma dopo aver percorso prima via Bassa e quindi via Virgiliana, altre due arterie particolarmente strette e inidonee ad accogliere il traffico pesante. Nonostante ciò, da circa un anno e mezzo i conducenti degli autoarticolati bypassano i cartelli comunali e “tagliano” per Villimpenta. La giustificazione che adducono è sempre la stessa, ovvero che i navigatori satellitari, probabilmente con mappe non aggiornate o mal impostate, li spingerebbero a deviare in suddetta direzione. Frattanto solo negli ultimi due giorni sono stati una dozzina i bilici che hanno fatto “tremare” – e non in senso metaforico – le abitazioni del centro paese, con il rischio di portarsi via colonne e balconi. Anche ieri, solo per fare un esempio, il Gps ha nuovamente tradito l’autista di un’autocisterna che si è trovato a fare i conti con i vari restringimenti, ed è inutile sottolineare, facendo tutti gli scongiuri del caso, cosa sarebbe potuto accadere in caso di un’esplosione. Concausa del problema sembrerebbe la mancanza di una cartellonistica adeguata in prossimità di Ostiglia, da dove la maggior parte dei mezzi proviene, e i successivi divieti che li dirotterebbero a Villimpenta, il cui centro non può comunque essere scambiato per una tangenziale. Ma a rendere la vicenda ancor più complessa c’è il fatto che i mezzi provenienti dalla Cardinala, una volta svoltato a destra sconfinano nel Veronese transitando per via Palazzone e via Albaria per poi rientrare in terra lombarda al momento in cui imboccano in via Bassa. A quel punto non possono tornare indietro perché le dimensioni della carreggiata non glielo consentono, e così si trovano costretti a proseguire per il centro paese con tutti i problemi di sicurezza che ne conseguono.

Matteo Vincenzi