MANTOVA Nello sport le chance di rivalsa sono molte, poi l’importante è coglierle. La Staff alla prima occasione non se l’è fatta sfuggire e a Udine, nella prima uscita con il neo coach Di Carlo, ha subito mostrato quella reazione nervosa e di orgoglio che di solito accade quando si assiste a un avvicendamento in panchina. Ciliegina sulla torta, tutt’altro che da poco, è arrivata anche una vittoria. Udine è in crisi profonda, al sesto ko di fila, ma questo oggi importa poco perché anche gli Stings arrivavano da un periodo povero di smalto. Una prestazione “sangue, lacrime e sudore” che non può non avere reso felice il condottiero Mario Ghersetti: «Il coach ha cercato subito di capire i nostri problemi – afferma – non stavamo giocando di squadra, e parlo solo delle partite perché nello spogliatoio non c’è mai stato alcun problema. In partita però eravamo molto indisciplinati e ognuno giocava la gara che aveva nella propria testa, Di Carlo ha capito questo problema e ha subito cercato di mettere tutti quanti sulla stessa barca per andare nella stessa direzione. Abbiamo messo la massima disponibilità per giocare di squadra e non per noi stessi, in modo da fare così tutto quello che serve per far vincere la squadra e non per avere solo buone statistiche individuali. A Udine ognuno è entrato in campo pensando solo a quello che serviva al gruppo per vincere». Ghersetti è convinto che sia arrivata la svolta e la squadra possa decollare: «È stata la prima volta in cui si è vista una squadra compatta da molto tempo a questo parte. Abbiamo giocato in modo organizzato, in entrambe le metà campo, ma soprattutto in difesa abbiamo giocato una partita di grande intensità, impegno, sacrificio l’uno per l’altro. Ed è così che deve giocare un vero gruppo. Adesso non importa più chi deve fare più punti perché l’importante è che la squadra vinca. Vinciamo tutti insieme e perdiamo tutti insieme, e quella di domenica è stata solo una prima dimostrazione di quello che possiamo fare in questo campionato».
Leonardo Piva