Goito Non è uno di molte parole Giovanni Ongaro, preferisce che a parlare siano i suoi gol. E i fatti gli stanno dando ragione anche quest’anno. Dopo una buona annata da “quota” lo scorso anno, almeno a livello di bottino personale (6 gol), visto che il team goitese è retrocesso, l’attaccante classe 2002 si sta consacrando quest’anno come miglior marcatore dei suoi, con già 5 gol all’attivo. Due di questi li ha realizzati domenica scorsa al San Paolo «e uno buono me l’hanno annullato, non ero in fuorigioco», spiega.
«Siamo sulla buona strada, anche se la concorrenza è veramente agguerrita – dice -. Il livello, ovviamente, è più basso rispetto alla Promozione, ma dover vincere da favoriti è sicuramente una difficoltà in più. Noi dobbiamo pensare ad una partita dopo l’altra, per riuscire a restare in vetta. Anche le partite apparentemente più semplici, classifica alla mano, possono trasformarsi in trappole. Pensiamo ad esempio a quanto ci ha fatto soffrire la Pavonese Cigolese: siamo riusciti a batterla soltanto nei minuti finali. Per il successo finale ci sono tante squadre da tenere d’occhio, specialmente tra le mantovane. In primis la Serenissima, ma pure Porto e Rapid non scherzano. Con i blues abbiamo perso l’unica partita in campionato».
La speranza di Ongaro è quella di giungere prima possibile in doppia cifra, ma prima di tutto viene il bene della squadra. Nel prossimo turno il calendario propone la trasferta sul campo dell’Union Team, reduce da tre vittorie consecutive: «Dovremo fare attenzione, perché loro sono in gran forma». Certo è che questo Sporting, anche con le cosiddette seconde linee, che poi tali non sono, in attacco, sta continuando a macinare risultati. Dalla cintola in su, domenica scorsa, il team di mister Ferrari ha schierato soltanto giocatori cresciuti nel vivaio. E specialmente l’intesa tra Forgione (classe 2003) e Ongaro si sta rivelando vincente: «Dobbiamo continuare così, perché la stagione è lunga e irta di insidie. Gli infortuni di queste settimane stanno lì a dimostrarlo. La nostra forza – conclude l’attaccante – è quella di riuscire a prevalere anche quando mancano giocatori di calibro».