Mantova Torna la pace in casa Saviatesta Mantova: dopo il litigio, al termine della sfortunata gara casalinga persa con Ostia, tra il direttore generale Cristiano Rondelli e l’allenatore Jeffe, ieri sera c’è stato un chiarimento che ha riportato il sereno.
«C’è stato un chiarimento – ha spiegato Rondelli – Jeffe si è scusato per la sua reazione. Si è trattato di un episodio dovuto alla trance agonistica: c’era troppa delusione per avere perso una gara di questo tipo e il nervosismo ha avuto il sopravvento. Acqua passata, adesso guardiamo avanti».
Problemi risolti, dunque, pace fatta: da ieri sono cominciati gli allenamenti per riprendere il lavoro in vista della prossima, importantissima, partita contro il fanalino di coda Genova. Un match che non si può sbagliare: con tre punti i biancorossi potrebbero dare un colpo d’ala importantissimo per la salvezza. «Con Genova serve solo il successo – dice Rondelli -, questa squadra ha il tasso tecnico per ottenere il massimo nelle prossime tre gare, vogliamo e dobbiamo centrare la permanenza in Serie A, è troppo importante». Genova, poi Pescara e infine Petrarca Padova: un trittico nel quale il Saviatesta dovrà provare ad ottenere il massimo. Per quanto riguarda la squadra, a Genova c’è un’emergenza pivot: sarà squalificato Suton, si è fermato nell’allenamento di ieri il sostituto Ganzetti, che ha accusato un infortunio al polpaccio: lo staff tecnico del Mantova è al lavoro per tentarne il recupero in extremis. E’ tornato ad allenarsi un giocatore importantissimo per l’equilibrio del Saviatesta come Mirco Hrkac: il bosniaco non sarà sicuramente al 100% ma è candidato a giocare uno spezzone di gara con i liguri.
Intanto il campionato di calcio a 5 non si ferma mai: oggi (ore 16 a Cercola) recupero di Real San Giuseppe-Meta Catania (4ª giornata), decisivo anche per definire la classifica dell’andata e gli accoppiamenti del primo turno di Coppa Italia. Il Saviatesta, 10° al termine dell’andata affronterà la 7ª: sarà Catania in caso di pareggio, altrimenti l’avversaria sarà la Feldi Eboli (ora sesta, e sarebbe scavalcata dagli etnei qualora vincessero).