Calcio dilettanti – Protocolli, le società sono scettiche

MANTOVA Sono state pubblicati ieri i protocolli per quanto riguarda le attività dilettantistiche senior e giovanili. Tra le misure, non c’è la presenza necessaria di un medico (che può delegare un’altra persona per il controllo delle regole), ma rigorose prescrizioni sull’igenizzazione di locali e attrezzi usati per gli allenamenti (persino i palloni dal calcio). Vietati espressamente i contrasti in allenamento.
«Per adesso – spiega il vicepresidente del Castiglione Giancarlo Perani non lo ritengo allenamento, ma attività all’aperto. Già da alcune settimane facciamo allenare i ragazzi seguendo questi protocolli, a gruppetti. E’ chiaro che in vista della ripresa dovrà esserci un allentamento delle misure». D’accordo il dg del Suzzara Fausto Cominotti: «Impossibile giocare a calcio con queste regole, occorrerà attendere che le maglie delle norme vengano rese più larghe». «Difficile poter pensare anche di fare dei Cred estivi – spiega il vicepresidente dello Sporting  Federico Salvetti -, inoltre dipenderà anche dalle disposizioni dei comuni». Nei prossimi giorni comunque lo Sporting si riunirà per istruire i propri tecnici e tesserati sulle linee guida.
«O si gioca al calcio o non apro lo stadio – dice il presidente dell’Asola –  Massimo Tozzo -. Queste regole non ci permettono di giocare il nostro sport, sembrano fatte da persone che non hanno presente la realtà calcistica».