Calcio Promozione – Il mantovano D’Annibale dg del Cellatica

CELLATICA (Bs) Non solo extramuros tra allenatori e giocatori: c’è anche un mantovano che, da questa estate, è diventato dirigente di un sodalizio bresciano di Promozione, l’ambizioso Cellatica. Si tratta di Marco D’Annibale, classe 1982, di origini tarantine ma residente nella nostra provincia da oltre trent’anni (abita a Ostiglia). Per lui un master di manager calcistico all’attivo ed esperienze ad alto livello come osservatore e match analyst alla Triestina. Nell’ultimo anno D’Annibale è stato dirigente dell’Azzano (compagine bergamasca di Promozione), ora l’approdo ai gialloblù bresciani in qualità di direttore generale, grazie anche alla conoscenza con il presidente Terranova. «Il lavoro mi porta a viaggiare parecchio – dice -, per questo ho maturato esclusivamente esperienze fuori provincia. E’ strano non aver mai fatto parte di una società mantovana, ma sono sempre molto informato sui movimenti delle virgiliane». «Quella del calcio per me è sempre stata una grande passione, e sono grato al Cellatica di poter dare un contributo ad una società che vuole crescere e si sta sviluppando al meglio. Nella scorsa stagione ho “sfiorato” il confronto diretto con una mantovana, la Castellana: purtroppo il mio Azzano ha perso ai play off contro il Casazza, poi avversario dei goffredesi nel triangolare». Ora la nuova esperienza a Cellatica, col team bresciano che ha tutta l’intenzione di riscattare il torneo passato: «Ci riproviamo, dopo che al primo anno, da matricole, abbiamo fallito l’assalto ai play off. Anche nella prossima stagione si profila un bel campionato, molto competitivo, penso che in fase di mercato si stata allestita una bella squadra, in grado di dire la propria. Vincere è sempre difficile, ma ci proviamo. Le mantovane? Anche se non c’è più una corazzata, come l’anno scorso fu la Castellana, sono sempre avversarie insidiose. Basti pensare a quello che ha fatto l’Asola, arrivato agli spareggi da terzo in classifica, nonostante fosse considerata una vera e propria outsider ai nastri di partenza».