SUZZARA Non c’è pace in casa Suzzara. Sul fronte societario, il tentativo di riavvicinamento di Soccer Universities sembra solo fumo negli occhi. La realtà è che se gli americani non faranno fronte agli impegni presi in estate, il club bianconero dovrà far fronte a una grossa massa debitoria che, manco a dirlo, potrebbe acuirne i problemi. Non sono previsti innesti per ovviare alle partenze di Arena e Mettendaf, anche perchè la società non ha più un ds dopo l’addio di Tinazzo (potrebbe sostituirlo Accialini); i prossimi ad andarsene saranno Visioli e Vincenzi (alla Poggese).
E le notizie dal campo non sono migliori. Domenica all’Allodi è arrivata l’ennesima sconfitta (terza di fila) contro l’Asola. La squadra è in piena zona play out, di buono c’è solo che mister Sergio Pelegrin non intende mollare. «Stiamo vivendo una situazione difficile – dice – ma sono sicuro che troveremo la luce in fondo al tunnel. Lo svantaggio ci ha portati a rincorrere e questo ci ha sottratto energie fisiche e mentali. Recuperare non era semplice, ma ci abbiamo provato fino alla fine. A me non piace parlare, preferisco i fatti: bisogna reagire». «Giusta mentalità e cattiveria agonistica sono ciò che voglio vedere dai miei ragazzi – prosegue il mister – dobbiamo essere positivi e credere in noi stessi. Sarà poi il campo a dire la sua, in questo momento ci serve anche maggiore precisione sottoporta».
Domenica il Suzzara andrà a Cremona per affrontare la Sported Maris. «Sono terzi, ma a noi poco importa. Voglio vedere prontezza e voglia di vincere, soprattutto per dare un segnale e una svolta al nostro percorso. Sarà una gara complicata, contro una squadra che è in fiducia dopo la vittoria sull’Orsa Iseo. Non dovremo farci spaventare, ma tirare fuori la grinta e competere ad armi pari». Sì, ma con quali giocatori? Alcuni pezzi pregiati, come abbiamo visto, potrebbero partire. «Non penso al mercato – taglia corto Pelegrin – in questo momento cerco di tenere la squadra unita, visti anche gli avvicendamenti societari. Essendo stato un professionista, e soprattutto un calciatore, dico che chi non vuole restare se ne vada pure, a noi servono persone che sappiano ciò che vogliono. Nessuno è costretto a rimanere, ognuno è libero di fare ciò che meglio crede. Preferisco tenere le voci lontane, perché sono solo parole, mentre la realtà è un’altra». E la realtà, a dispetto delle chiacchiere, è che Pelegrin è ancora l’allenatore del Suzzara. Fino a prova contraria. «Adesso sono qui, chissà dove sarò domani. Sono concentrato sul campo e sul tornare a vincere. Il mio intento è quello di restare su questa panchina».