MANTOVA Stesso film, finale diverso: amaro a Monza, dolcissimo al Martelli. Il Mantova ha riscattato la sconfitta dell’esordio in terra brianzola, battendo il Pescara nella prima casalinga. Un successo corroborante che permette ai biancorossi di andare alla sosta con tre punti in saccoccia. Uno in meno rispetto alle prime due giornate dello scorso campionato, ma questi valgono di più. Perchè la squadra è cambiata e molto c’è ancora da fare perchè possa esprimere tutte le sue potenzialità.
Dicevamo dello stesso film delle due partite disputate finora in campionato. Finale a parte, hanno seguito lo stesso copione. Sia a Monza che contro il Pescara, il Mantova ha condotto un buon primo tempo, difendendosi con ordine, cercando di fare la partita e presentandosi sovente in area avversaria. Il problema è che non è riuscita a creare grossi pericoli. L’1-0 con cui l’Acm è andata al riposo contro gli abruzzesi è frutto di un rigore procurato maldestramente da un avversario. Poi c’è stata l’occasione di Mancuso con pregevole deviazione in corner del portiere, e poco altro. La seconda analogia, che più preoccupa, riguarda l’approccio al secondo tempo. Sia a Monza che col Pescara, il Mantova ha ripreso a giocare senza la verve dei primi 45 minuti. E in entrambe le occasioni ha pagato subendo gol, dopo che già gli avversari avevano mandato segnali sinistri. Di nuovo, come a Monza, gli uomini di Possanzini ci hanno messo un po’ per ritrovare la bussola e tornare a spingere. Complici i cambi, sia in Brianza che col Pescara, il Mantova ha chiuso in avanti, di nuovo vivace e propositivo. All’U-Power non è bastato, al Martelli sì, grazie al gol di Fiori a una manciata di minuti dal 90’.
Dunque, due partite con lo stesso sviluppo ma dal risultato opposto. Perchè? I motivi possono essere diversi. Uno risiede nella qualità dell’avversario: il Pescara è certamente più debole del Monza. Un altro nel fattore ambientale: la curva Te sabato sera ha spinto la squadra con una convinzione ancor più forte del solito (piuttosto: perchè così poca gente nei distinti?). E poi c’è la componente mentale: lo stesso Possanzini ha elogiato la reazione del gruppo, che sta evidentemente cercando nuovi equilibri e piano piano li sta trovando.
L’impressione è che questo Mantova abbia potenzialità inespresse che solo a sprazzi emergono e che solo col tempo potranno esprimersi compiutamente. Possanzini è convinto di riuscire a centrare questo obiettivo, in quella che paradossalmente si presenta come la sfida più complicata del suo triennio biancorosso. Di sicuro, al momento il Mantova non sembra in grado di puntare a traguardi più ambiziosi rispetto all’anno scorso. Il match col Pescara è sembrato uno scontro tra squadre che puntano alla salvezza. Ma siamo all’inizio di un campionato che non regala certezze nemmeno all’ultima giornata, figuriamoci alla seconda. Intanto stasera alle 20 chiude il mercato. In viale Te non c’è aria di sorprese. Poi, si sa, tutto è possibile.







































