MANTOVA Meno tre a Padova-Mantova, lo scontro al vertice che lunedì sera aprirà come meglio non si potrebbe il 2024. Tra i tanti giocatori che in epoca recente hanno scritto pagine di storia gloriosa in entrambi i club, ci sono Cristian Altinier e Matias Cuffa.
Altinier, mantovano purosangue, nell’Acm è cresciuto, ha fatto il suo debutto tra i professionisti ed ha chiuso la sua carriera ad alti livelli. Una carriera lunga e fortunata, che l’ha visto girare su e giù per l’Italia con due stagioni fortunate a Padova (2015-17). Ora ds del Villafranca (ha appena sostenuto l’esame per il patentino), ha le idee chiare sul big match di lunedì all’Euganeo: «È una partita delicata per il Padova, che deve vincerla. Per il Mantova, invece, non è fondamentale: mal che vada resta a +1, oppure a +4 in caso di pareggio, il che non fa molta differenza. La chiave è tutta lì. Piuttosto, possiamo considerarla un mezzo match ball per l’Acm: perchè, in caso di vittoria, andrebbe a +7 e darebbe uno strappo importante al campionato. È vero che c’è tutto un girone da ritorno da giocare, ma 7 punti sarebbero un bel vantaggio». Insomma, la pressione sarà tutta sui veneti: «Conosco bene il pubblico di Padova – spiega Cristian – . È esigente. Teniamo conto poi che il Padova è partito coi favori del pronostico, e questo inevitabilmente aggiunge pressione. Per il Mantova è diverso: nessuno si aspettava un rendimento così straordinario, ragion per cui i ragazzi di Possanzini scenderanno in campo con la mente più libera». A proposito di Possanzini: «Credo sia il valore aggiunto di questo Mantova – osserva – . È uno di quegli allenatori che sa far rendere al massimo i giocatori di cui dispone, e non è da tutti. Io stesso ne ho incontrati pochi in carriera». L’ex “Bomberino” promuove anche la scelta del ritiro post-natalizio a Veronello: «Serve a rimettersi in carreggiata, sia fisicamente che mentalmente. Il rientro dalla sosta natalizia è sempre un’incognita per tutte, anche se in questo caso non credo possa avvantaggiare una squadra a discapito dell’altra. In fin dei conti, sia Mantova che Padova hanno chiuso bene il 2023 e quindi arrivano a questo appuntamento nelle medesime condizioni».
Da Altinier a Cuffa. L’argentino ha vestito la maglia del Padova per ben cinque stagioni, tutte in B, dal 2009 al 2014. Nel Mantova ha invece chiuso la carriera, in D, nell’annata 2018-19, stabilizzandosi poi in riva al Mincio e rimanendo in società come allenatore delle giovanili (attualmente guida l’U16). «Padova-Mantova… Che bella partita – commenta – ! Prima contro seconda, le due squadre che giocano meglio di tutte e che non stanno lì per caso. E poi l’entusiasmo che si respira da ambo le parti. E la cornice fantastica che ci sarà all’Euganeo. L’unico difetto è che questa gara arriva troppo presto». Il che porta Matias ad affermare che non sarà affatto decisiva: «Figuriamoci. Non può esserlo perchè il girone di ritorno è appena cominciato, e perchè cambieranno molti equilibri. Pensiamo solo alle ultime giornate, quando le squadre raddoppieranno gli sforzi per raggiungere i rispettivi obiettivi. Detto ciò, è vero che vincendo a Padova il Mantova si staccherebbe bene in classifica». Il segreto dell’Acm, secondo il “Cabezon”, è principalmente uno: «La programmazione. Sono stati bravi a presentarsi al primo giorno di ritiro con la rosa già completa. E poi l’organizzazione in campo: nessuno gioca così in questa categoria. Sarebbe piaciuto anche a me far parte di questo Mantova».
Indipendentemente da come andrà lunedì, sia Altinier che Cuffa credono a un Mantova in B: «Si è innescata una catena di eventi tale che non vedo perchè non crederci – osserva Cristian – . Come si fa ad essere scettici quando una squadra ottiene certi risultati con tanta facilità? Io nel Mantova in B ci credo e ci spero». «E io pure – gli fa eco Matias – . Per come stanno lavorando, se lo meriterebbero tutti».